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Le strade siciliane non versano in buone condizioni.
Come abbiamo già raccontato a proposito della SS189 Palermo-Agrigento, sono tanti i tratti che presentano strutture decadenti, tratti a doppia corsia e con limiti di velocità ridicoli. E l’autostrada A20 Palermo-Messina non fa di certo eccezione.
A seguito dei forti temporali andati in scena lo scorso weekend, in provincia di Messina si sta procedendo alla conta dei danni. Intanto, il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci ha dichiarato la possibilità di valutare la richiesta per lo stato di calamità.
Di certo l’acqua piovuta nelle ultime ore non ha risparmiato le infrastrutture del posto, fra cui l’A20 appunto.
Il tratto viario che collega la provincia di Palermo al capoluogo peloritano sembra vivere una trasposizione infrastrutturale della storia di Dr. Jekyll e Mr. Hide. Un primo tratto, quello che va dalla barriera di Buonfornello a Capo d’Orlando tutto sommato in buone condizioni, con strade e ponti curati. Ma più si ci avvicina a Messina e più la situazione peggiora.
Strade dissestate con imponenti stratificazioni di terra, che poi diventano fango durante le forti piogge estivo-autunnali, invadendo l’intera sede stradale. Limiti di velocità che si abbassano vorticosamente in presenza di temporali, a causa delle condizioni dell’asfalto. Ma a preoccupare maggiormente è lo stato dei cavalcavia.
Sono tanti infatti i cavalcavia che si incontrano, soprattutto nel tratto compreso fra Falcone e Milazzo. E una buona parte di queste strutture non sta vivendo di certo i suoi anni migliori. Come è possibile intravedere dalle immagini, le piogge, unite al deterioramento causato dall’inevitabile esposizione della struttura alle intemperie, hanno causato l’esposizione del ferro di rinforzo all’aria. Un quadro non certo invitante per chi si trova a passare sotto questi ponti, molti dei quali aperti al traffico automobilistico.