Medici Senza Frontiere chiede l’evacuazione dei casi più vulnerabili all’interno della missione Speranza e Carità “Biagio Conte”, a Palermo.
L’ente gestisce quattro strutture di prima accoglienza, dichiarate zona rossa dopo l’elevato numero di contagi Covid-19 registrato.
Nel fine settimana Msf ha risposto all’appello alla città lanciato dalla Missione. E’ stato infatti inviato il proprio team, già impegnato in Sicilia da aprile, per identificare i casi più vulnerabili dal punto di vista sanitario. L’obiettivo è quello di supportare i volontari delle strutture nel rafforzamento delle misure in contrasto al coronavirus.
L’intervento si svolge in collaborazione con il Dipartimento di Epidemiologia e Prevenzione della Asp di Palermo.
LE PAROLE DI PIER OCCORSO (MSF)
“Ci troviamo di fronte a una situazione non semplice perché nelle quattro strutture sono ospitate molte persone ed è difficile garantire il distanziamento fisico. Se i più vulnerabili dovessero contrarre il Covid-19, la loro precaria situazione verrebbe seriamente aggravata“.
Lo dichiara il dottor Pier Occorso, medico di Msf impegnato a Palermo
“Comprendendo il difficile momento per la città e apprezzando lo sforzo delle istituzioni, uniamo la nostra voce a quella dei volontari della Missione per chiedere una risposta più rapida possibile“.
“Msf avvierà a breve anche sessioni di formazione e promozione alla salute per tutte le persone presenti in due delle quattro strutture sulle misure di prevenzione e l’utilizzo dei dispositivi di protezione. Sempre in collaborazione con l’Asp di Palermo, un team Msf continua l’affiancamento delle autorità sanitarie locali a Lampedusa durante gli screening medici agli sbarchi nel rispetto delle misure anti-Covid“.