Torna libero anche l’Archittetto Mario Li Castri, finito al centro dell’inchiesta “Giano Bifronte” che ha portato a numerosi arresti per corruzione al Comune di Palermo. Era uno degli “arrestati eccellenti” del terremoto che scosse il Comune, il presunto artefice delle mosse della cosiddetta “cricca” nel campo delle speculazioni edilizie.
Per lui scadono i termini di custodia cautelare e quindi può lasciare i domiciliari. Ma non potrà restare in città in quanto è stato imposto il divieto di dimora.
Lo scrive il GdS in edicola oggi.
Decisione analoga anche nei confronti del costruttore Giovanni Lupo (dell’impresa Biocasa) e dell’ex consigliere comunale Giovanni Lo Cascio, ex capogruppo PD ed ex presidente della commissione consiliare Urbanistica. L’architetto Giuseppe Monteleone, anche lui ex dirigente del Comune, era uscito ai primi di luglio; mentre il consigliere Sandro Terrani (eletto col Mov 139, poi passato ai renziani di Italia Viva) a ottobre.
Processo con tutti gli imputati liberi, dunque.
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