Il dibattito sulla mozione di censura all’operato dell’assessore alla Salute, Ruggero Razza, ha fatto emergere tutti i limiti politici dell’opposizione. Un dibattito che si è svolto guardando il proprio ombelico e non rivolgendo lo sguardo al futuro. Cioè alla effettiva capacità del sistema sanitario regionale di garantire un’assistenza degna di questo nome. Per raggiungere questo obiettivo, occorre che vi sia un’organizzazione efficiente a livello territoriale ed ospedaliero. Obiettivo che non potrà mai essere raggiunto senza un adeguato numero di specialisti. In questa delicata fase, emerge che quelli che mancano di più sono gli anestesisti-rianimatori, infettivologi e pneumologi, ma quando la pandemia sarà ridimensionata, si noterà la mancanza di cardiologi, endocrinologi, chirurghi di alta specializzazione e così via. Nessuno, tranne che non mi sia distratto, mi sembra che abbia sollevato questo problema. Perché, l’importante era dimostrare un’inefficienza che dura da decenni e ben conosciuta da tutti.
Eppure, all’ultimo concorso per la specialistica in Medicina e chirurgia, hanno partecipato circa 24 mila aspiranti, mentre le borse di studio disponibili erano appena 12 mila. Si è arrivati a questo numero così alto di medici non specializzati perché negli anni passati il numero di borse di studio è stato inferiore al numero dei medici laureati, nonostante il numero chiuso. Per la medicina generale, vale la stessa proporzione a fronte delle migliaia di medici di famiglia che nei prossimi anni andranno in pensione. Quel che accadrà fin da prossimo mese di gennaio, lo sanno tutti: ministero della Salute, Inps ed Enpam che dovranno pagare fior di pensioni. E badate bene, un corso di specializzazione dura cinque anni e quello di medicina generale tre anni. Se non si programma subito, non si va da nessuna parte. Neanche una parola ho sentito sulla carenza di specializzati. Quelli che stanno per specializzarsi, sono già stati precettati.
Ed allora, i partiti che in Sicilia sono all’opposizione ed a Roma sono al governo, avrebbero l’obbligo di chiedere ai rispettivi dirigenti politici di porre fine a questa iniquità e di consentire agli italiani, nel futuro, di potere disporre di medici specializzati in numero adeguato. Le mozioni di censura rischiano di rimanere mera propaganda politica. Anche perché le prossime elezioni regionali si svolgeranno tra due anni esatti quando, probabilmente, la pandemia sarà solo un ricordo e ritorneranno in primo piano le altre malattie che rischiamo di non riuscire a curare per mancanza di medici specializzati. Pensateci bene, voi vecchietti del futuro prossimo.