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L’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA) ha fornito il rapporto sui rifiiuti urbani per l’anno 2020. Un documento di oltre 600 pagine, in cui si immortala la fotografia dello stato degli impianti italiani, con vari focus regionali.
Per quanto riguarda la Sicilia, rispetto all’anno di misurazione precedente, si registra un leggero miglioramento sotto il profilo della raccolta urbana. Nell’Isola vengono prodotti 2,2 milioni di tonnellate di rifiuti. Di queste, 1.350.000 tonnellate rappresentano prodotto indifferenziato (-257.000 t rispetto al precedente rilevamento), mentre vengono invece destinate alla filiera green circa 860.000 tonnellate, con un aumento di 104.ooo tonnellate rispetto allo scorso anno.
Un dato positivo quello della raccolta differenziata che registra un confortante 38,5%, con un progresso del 9% rispetto al dato precedente. Analizzando la quota virtuosa di rifiuti in Sicilia, rintracciamo un 45% di rifiuti organici (389.000 t), un 21% di carta e cartone (182.000 t), un 12% di verto (106.000 t) e un 8% di plastica (72.000 t).
Fra le province siciliane, è Ragusa a risultare la più virtuosa, con il 57,8% di rifiuti differenziati. A seguire si sottolinea la crescita di Trapani (56,7%), che sale così al secondo posto. Nel giro di un quinquennio, il territorio trapanese ha praticamente raddoppiato il quantitativo differenziato, salendo a 100.000 tonnellate annue. Seguono, con dati di poco sotto al 50%, Enna (49,7%), Agrigento (49,7%) e Caltanissetta (49,7%).
PALERMO MAGLIA NERA NELL’ISOLA
Siracusa si attesta al 36,4%, mentre Catania cresce ad un ancora più soddisfacente 35,4%. Fra le province della Sicilia, vanno decisamente male Messina (32,8%) e Palermo (29,0%), che è così bandiera nera dell’Isola.
Secondo il rapporto, la provincia di Palermo produce annualmente 603.000 tonnellate di rifiuti all’anno, circa mezza tonnellata per ogni abitante. Di queste, solo 173.000 tonnellate sono destinate alla raccolta differenziata, mentre 414.000 sono prodotto indifferenziato.
Non va di certo meglio nel capoluogo siciliano, dove la percentuale scende addirittura al 17,9%. Una situazione preoccupante, sulla quale è intervenuto, qualche giorno fa, anche il capogruppo del M5S al Comune di Palermo Antonino Randazzo.
“Pur apprezzando lo sforzo di Rap ritengo che siamo ancora distanti dalle medie nazionali e dagli obblighi di legge e che tantissime ancora sono le disfunzioni in merito alla raccolta differenziata e il servizio di gestione rifiuti a Palermo. – aggiunge – Chiediamo, come abbiamo già fatto qualche settimana fa con una nota trasmessa all’Assessore Sergio Marino e al sindaco di Palermo, pertanto di proseguire nella direzione dell’estensione del Porta a Porta, prevedendo una copertura di almeno il 50% della popolazione con il sistema di raccolta domiciliare e continuando a potenziare i centri comunali di raccolta con l’obiettivo di arrivare ad almeno 20 punti in città attivando gli incentivi per i cittadini virtuosi che differenziano presso le isole ecologiche“.