Dopo il serpentone determinatosi nelle scorse ore sulla A1, il comparto NCC e Bus turistici prosegue le sue mobilitazioni. Il prossimo appuntamento sarà giovedì 17 febbraio con presidi nelle principali città italiane da nord a sud. L’Associazione Nazionale Autobus Turistici, guidata dal presidente Antonio Russo, si prepara all’ennesimo atto di una civile ma strenua protesta che sta diventando una vera e propria battaglia di sopravvivenza per un’intera categoria che contesta “le troppe restrizioni che rischiano di acuire una crisi economica, lavorativa ed occupazionale già pesantissima”.
“Andremo avanti fino a quando le istituzioni non dimostreranno reale interesse per le nostre aziende” fanno sapere in una nota congiunta gli organizzatori. “Abbiamo migliaia di lavoratori a rischio non per cause strutturali o per cattive gestioni aziendali – spiega il presidente di Anat, Antonio Russo -, ma per le forti restrizioni alla circolazione e al turismo che persistono in Italia. Le agenzie di viaggio hanno ripreso la loro attività, principalmente verso l’estero. Noi abbiamo bisogno di ripartire con l’ incoming e le altre attività interne: mercati fieristici, congressuali, turistici e scolastici”.
Le manifestazioni condivideranno la stessa azione simbolica. “Porteremo tre pneumatici usurati davanti agli ingressi di prefetture, regioni e Ministero del Lavoro e li riempiremo con quello che abbiamo – evidenzia Russo -. Due saranno colmi di spese: rate di finanziamenti, bollette, ricevute carburante ecc. Il terzo sarà quello del lavoro, che rimarrà ovviamente vuoto. Il Governo ci riceva e decida cosa vuol fare. Ci metta nelle condizioni di poter lavorare come i nostri colleghi europei o distribuisca rapidamente risorse per la sopravvivenza di aziende e il mantenimento degli attuali livelli occupazionali.”