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Caso Biondo, slitta l’esito dell’autopsia: c’è la prova del delitto?

giovedì 31 Gennaio 2019
Raquel Sanchez Silva e Mario Biondo

L’esito della relazione autoptica subirà un ritardo, è emerso un evento molto importante, non posso ancora rivelarlo ma si tratta di un fatto molto grave”. Lo annuncia Santina Biondo, madre di Mario Biondo, il cameraman palermitano trovato senza vita nel suo appartamento a Madrid il 30 maggio 2013. Le indagini sul giallo della morte di Biondo sarebbero dunque arrivate alla svolta, al colpo di scena finale che dimostrerebbe in modo definitivo la tesi dell’omicidio.

Proprio nei giorni scorsi il Tribunale provinciale di Madrid, accogliendo la denuncia presentata da Santina e Giuseppe Biondo, i genitori della vittima, ha deciso di indagare sul medico legale spagnolo che a suo tempo aveva eseguito l’autopsia sul corpo del cameraman. In Spagna il caso era stato subito archiviato come suicidio ma a questa tesi la famiglia di Mario Biondo non ha mai creduto e ha ingaggiato una battaglia legale che, nel tempo, ha ormai sgretolato la pista del gesto volontario da parte di Mario Biondo. La Procura generale di Palermo sta indagando per omicidio premeditato e in quel fascicolo, al momento aperto nei confronti di ignoti, potrebbe presto essere iscritti dei nomi e cognomi.

I risultati della terza autopsia eseguita lo scorso novembre erano attesi per fine gennaio ma, come detto, potrebbe essere stato riscontrato, in sostanza, un elemento determinante, una prova schiacciante che infliggerebbe un colpo definitivo alle indagini che a suo tempo avevano chiuso il caso ritenendo che Biondo si fosse suicidato.

Posso dire che è emerso un fatto molto grave già a metà gennaio spiega Santina Biondo -. La Procura Generale sta effettuando i dovuti accertamenti. Renderemo noti gli sviluppi del caso quando i nostri avvocati ci permetteranno di dare la notizia”. Il completamento della relazione autoptico potrebbe, comunque, avvenire entro i primi 10-15 giorni di febbraio.

“La nostra battaglia continuerà sino a quando Mario non avrà giustizia – ha rimarcato la mamma di Mario Biondo -. Il riconoscimento da parte del Tribunale provinciale di Madrid che il medico della prima autopsia abbia dichiarato il falso è per noi solo un inizio, vogliamo e dobbiamo arrivare alla verità e all’assassino di Mario. Devo dimostrare a tutto il mondo che è impossibile che mio figlio si sia impiccato. Qui non si tratta di omissioni o di sviste. Qualcuno ha dichiarato il falso e non si poteva dire di aver aperto il cranio in Spagna senza trovare nessun elemento di rilievi al fine medico-legale, mentre il cranio è stato poi aperto per la prima volta a Palermo. E’ stato detto che lo stomaco era vuoto quando invece poi a Palermo è stato trovato integro ed è stato aperto per la prima volta, trovando dei residui di carne. Ed era stato anche detto che fosse stato l’esame delle urine mentre poi la vescica era indenne e piena di urina”.

Mario era una persona felice e il lavoro andava bene, stava progettando soltanto cose belle ed è sempre stato impossibile credere che quella notte si sia ucciso”, ha detto anche la sorella di Mario, Emanuela. “Mario quella notte, secondo le autorità spagnole – ha detto il papà, Pippo – si sarebbe ucciso alle 4, ma due ore dopo, alle 5.59, nostro figlio Andrea ha visto l’ultimo accesso al suo telefono, su Whatsapp. E alle 5.40 qualcuno ha avuto accesso al computer di Mario. Chi c’era con lui quella notte? Chi aveva il suo telefono in mano? Chi ha manomesso il computer di Mario? A queste e tante altre domande bisogna dare una risposta”. Un perito della Procura di Palermo ha accertato che dall’hard disk del pc di Biondo sono stati cancellati 996 gigabyte. Qualcuno, come rimarcato dai familiari della vittima, ha tentato di accedere al pc di Mario: di chi si trattava e cosa cercava?

Suicidio, depressione, gioco erotico: è stato detto e scritto di tutto sul tragico destino di Mario Biondo ma queste ipotesi sono state spazzate via dalla determinazione incrollabile della famiglia del giovane cameraman palermitano, che ha ingaggiato una battaglia per la verità. Il quadro si è ribaltato e le indagini guardano dritte nella direzione di un omicidio con successiva messa in scena e depistaggi.

Mario Biondo venne trovato morto il 30 maggio 2013 nel suo appartamento a Madrid. La moglie, la famosa giornalista e conduttrice spagnola, Raquel Sanchez Silva ha dichiarato alle autorità spagnole di essere partita alle 20.30 per un viaggio di tre ore verso Plasençia. La donna dirà poi che quella sera, dopo una breve lite, si era scambiata amorevoli messaggi con Mario sino all’una di notte. Ma il telefono di Mario non è mai stato sequestrato, rimanendo sempre in possesso della vedova. La Polizia spagnola ha dato credito alla versione della donna senza verificare, dunque, se la sua versione dei fatti fosse comprovata da riscontri oggettivi.

Da una perizia informatica e dai relativi accertamenti effettuati dalla Procura di Palermo è emerso il quadro di un matrimonio fortemente in crisi. L’atmosfera da fiaba delle nozze celebrate il 22 giugno 2012 a Taormina si era affievolita, lasciando spazio a tensioni, le liti e i sospetti. “Mario e Raquel litigavano prima ancora di sposarsi”, ha confermato la mamma di Mario, la signora Santina. Mario era molto geloso e nel mese precedente alla morte cercava notizie e video compromettenti su sua moglie, come se volesse trovare sul Web delle prove contro di lei. Il corpo del cameraman palermitano, secondo la versione ufficiale appurata all’epoca dalle autorità spagnole, venne trovato nel tardo pomeriggio del 30 maggio, e sui fascicoli si legge che la cameriera di Mario e Raquel avrebbe trovato il ragazzo intorno alle ore 17.10: ma già alle ore 11 iniziarono ad arrivare dei messaggi di condoglianze pubbliche a Raquel.

Il giallo della morte di Mario Biondo è al bivio finale e la verità stavolta sembra ad un passo. La Procura generale di Palermo sta indagando a fondo e l’Istituto di Medicina Generale del Policlinico di Palermo si appresta a consegnare la relazione sull’esame autoptico che scriverà, di fatto, il verdetto cruciale sulla drammatica fine di un ragazzo siciliano che aveva tanti sogni da realizzare e nessuna voglia di morire.

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