“Mafia Italo- Belga. Vi rubano la spiaggia dal 1909”. Questa la scritta che è apparsa in questi giorni su una struttura di legno della società che da decenni gestisce la spiaggia di Mondello.
Il graffito ritrae un omino dall’aria ‘malavitosa’, sullo sfondo il golfo balneare del capoluogo siciliano. Il murale è presente in una grossa cabina nella porzione di spiaggia di viale Regina Elena. Non si sa chi sia l’autore (o gli autori) del gesto, ma ancora oggi il disegno era al suo posto, fra gli sguardi perplessi dei passanti.
L’area su cui è apparsa la scritta è sulla spiaggia nell’area data in concessione alla società. Il biglietto giornaliero, nel periodo estivo – che comprende ombrellone e lettino prendisole – si aggira intorno ai 10 euro.
Per anni la famiglia Castellucci ha guidato il timone della società Italo-Belga, ma pur non figurando più nel Consiglio d’amministrazione, rimane pur sempre nella compagine azionaria della società. Romagnoli di nascita, mondelliani d’adozione, i ‘Castellucci’ sono i manager da sempre di quasi tutta la spiaggia del golfo di Mondello. La concessione copre 36 mila metri quadrati di arenile, ed è stata sempre rinnovata nel corso degli anni. Pare che gli introiti della società siano superiori rispetto ai circa 45mila euro versati alla Regione per il pagamento del canone annuale. Ma dal 2020 i giochi potrebbero essere diversi.
Proprio in quella data, infatti, scadranno tutte le concessioni esistenti; non ci saranno più distese di cabine e lidi, ma metà del litorale dovrà rimanere spiaggia libera e fra uno stabilimento balneare (che non dovrà superare i 3 mila metri quadrati di estensione) e l’altro, ci dovrà essere una distanza lineare di cento metri. Una porzione quest’ultima che sarà destinata a spiaggia libera. La giunta comunale ha approvato nel maggio del 2018, la delibera con le nuove linee guida per la revisione del Piano di utilizzazione delle aree demaniali marittime (Pudm), che poi dovrà essere approvato dal consiglio comunale e ratificato dalla Regione. Il Piano dovrà garantire che almeno metà della Costa interessata non sia data in concessione e, pertanto, che sia destinata alla libera e gratuita fruizione da parte della collettività. Una vecchia canzone di Jimmy Fontana si intitolava: “Chi vivrà, vedrà”.