Niente esercizio provvisorio e un escamotage per scongiurare ulteriori tagli alla Finanziaria. Sarebbe questa la strada tracciata dalla Giunta regionale siciliana, guidata da Nello Musumeci, riunita nel pomeriggio a Palazzo d’Orleans, a Palermo. Si sgonfia, intanto. l’ipotesi di dimissioni del Presidente della Regione, come del resto aveva scritto ilSicilia.it.
L’escamotage consisterebbe nella presentazione di un emendamento alla finanziaria, presentato dalla maggioranza, per spalmare su trent’anni l’intero debito da 2,1 miliardi di euro, certificato dalla Corte dei Conti, in attesa, però, che lo Stato approvi la norma che lo consente. Un azzardo, insomma, non da poco.
Intanto, mentre si susseguono gli incontri tra gli esponenti politici delle forze di maggioranza per mettere a punto la linea da seguire, la seduta dell’Ars convocata per le 18 è slittata alle 21.30 del 14 febbraio. Il Presidente Micciché si è presentato in Aula e ha aperto e subito rinviato la seduta, affermando: “Se si riesce ad approvare la Finanziaria, la si deve approvare questa notte – ha detto – Quindi, rinvio la seduto alle 21.30, chiedo scusa a tutti“. Sembra, insomma, che le intenzioni siano quelle di continuare i lavori a oltranza.
Intanto il Movimento 5 Stelle ha ritirato la proposta di governo tecnico, presentata il 13 febbraio, fatta al governatore: “Musumeci ha risposto alla nostra proposta, ha detto che non ci saranno ribaltoni, che non ci saranno patti, ma nessuno aveva parlato di ribaltoni, né di patti. Se questa è la tua risposta Nello, sai che facciamo? chiudiamo le penne e le riponiamo in tasca, e ti aspettiamo in Aula, dove dovrai rendere conto di questa farsa che dura da oltre 40 giorni“.