L’approvazione della Legge di Stabilità della Regione siciliana da parte dell’Ars ha riservato non poche difficoltà al governo. Addirittura, a un certo punto si erano diffuse le voci, infondate, di possibili dimissioni da parte di Nello Musumeci. Poi, dopo una lunga maratona, si è arrivati all’ok alla sessione di bilancio.
L’assessore all’Economia Gaetano Armao ha salutato con successo il via libera alla finanziaria: “Approvati dall’Ars la legge di bilancio e la legge di stabilità 2019-2021 – aveva scritto su Facebook –, dopo un solo mese di esercizio provvisorio, non accadeva da 15 anni. E’ stata una lunga e controversa maratona d’Aula, ma ci siamo riusciti“.
Le questioni riguardanti l’economia della Region, però,e non son state accantonate con l’approvazione della Legge di Stabilità. La svolta che ha cambiato le sorti dei documenti contabili, infatti, si basa sugli esiti di una trattativa con lo Stato, sulla decisione di ritenere un dato acquisito la possibilità di spalmare in 30 anni il disavanzo certificato dalla Corte dei Conti. Per questo sarà inviata ai giudici contabili la relazione che la commissione d’indagine sul disavanzo, istituita dall’assessore regionale all’Economia, dovrebbe consegnare tra 30-40 giorni a Gaetano Armao.
L’assessore ha disposto l’indagine per fare chiarezza sui 2,1 miliardi di disavanzo che il governo di Nello Musumeci si è ritrovato a gestire con la conseguente difficoltà a fare quadrare i conti pubblici. “Appena riceverò la relazione dalla commissione, organismo indipendente – ha affermato l’assessore – la consegnerò alla Corte dei Conti“.
A inizio febbraio l’esponente del governo Musumeci aveva inviato una nota al ministro dell’Economia, Giovanni Tria, al quale chiedeva di di potere ripianare in trent’anni anzichè in tre anni una fetta ulteriore del disavanzo, 546 milioni di euro dei 2,1 miliardi rispetto a quella già concordata.