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Papatheu: “Commissione d’inchiesta si recherà alle baracche di Messina”

lunedì 25 Febbraio 2019

“Proporrò un sopralluogo urgente della 13ª Commissione permanente parlamentare (Territorio ed Ambiente) alla baraccopoli di Messina ma soprattutto che la Commissione d’indagine sull’Ambiente faccia luce su questa indicibile vergogna.

Il Governo nazionale deve assumersi le sue responsabilità, immediate e risolutive, di fronte a questa drammatica vicenda sulla quale il M5S ha avuto l’ignobile coraggio di negare lo stato di emergenza alla Città di Messina. Se la politica ha ancora dignità si passi una mano sulla coscienza e, a tutti i livelli, si adoperi per porre rimedio a questa ferita impressa nella carne dei messinesi e dei meridionali da oltre 100 anni”. 

Il monito arriva dalla senatrice Urania Papatheu, membro della 13ª Commissione permanente (Territorio, ambiente, beni ambientali), che sabato scorso ha preso parte a Messina all’avvio dell’operazione di risanamento della baraccopoli di Villaggio Matteotti, una sorta di favelas dove vivono ancora circa 2.500 famiglie in condizione di assoluto degrado.

Dopo la cerimonia di consegna delle prime cento case, avvenuta alla presenza dell’assessore regionale alle Infrastrutture Marco Falcone e del sindaco Cateno De Luca, l’esponente siciliana di Forza Italia annuncia adesso la richiesta di un sopralluogo urgente della Commissione parlamentare Territorio e Ambiente alla baraccopoli di Messina.

Il Governo Musumeci – spiega Papatheu – sta facendo la sua parte, dando prova di senso di responsabilità, con lo stanziamento di 50 milioni di euro per lo sbaraccamento e il reperimento di ulteriori unità immobiliari per i cittadini, e con i fondi che verranno assegnati all’Arisme il sindaco Cateno De Luca potrà ultimare le procedure per acquisire sul mercato altri 400 appartamenti già esistenti, in modo tale che entro quest’anno si riescano a consegnare altre 500 case. Ma il Governo nazionale dov’è? Latita e ignora il grido di dolore dei messinesi. Il M5S lo sa che dal terremoto del 1908 ci sono famiglie che a Messina vivono ancora oggi, nel 2019, nelle baracche? È una vergogna senza se e senza ma che sia stata respinta la richiesta di riconoscimento dello stato di emergenza avanzata dal sindaco De Luca.

Baracche a Fondo Saccà (ME)Il Governo regionale e il sindaco De Luca stanno cercando di porre rimedio a questa vergogna ma non trova nessuna collaborazione a Roma, dove invece assistiamo al più becero e squallido menefreghismo dell’Esecutivo nazionale con il M5S che pensa soltanto a tamponare il baratro che lo attende, ostinandosi ad illudere la gente con il bluff del reddito di cittadinanza, e che intanto affonda l’economia del Paese e blocca lo sviluppo delle infrastrutture. Il M5S nega ai messinesi che vivono nelle baracche non soltanto il diritto ad avere una casa degna di essere chiamata tale ma soprattutto il diritto alla salute, ignorando i rischi riguardanti la gente che si ammala di asbestosi, una malattia polmonare cronica dovuta all’inalazione di fibre di asbesto, ossia l’amianto. Una grave problematica che ha già portato il sindaco De Luca a disporre una verifica sanitaria per tutti gli abitanti delle baracche. I siciliani devono svegliarsi in fretta e liberarsi del Movimento 5 Stelle, una banda bardo’ prestata alle istituzioni, la cui incapacità conclamata rappresenta una delle peggiori pagine della storia politica italiana”.

Chiederò intanto che a Messina venga la Commissione d’indagine per accertare tutti gli aspetti della vicenda sull’emergenza baracche – aggiunge Papatheu -. Mi attiverò subito affinché la 13ª Commissione veda in ogni suo componente con i propri occhi lo scempio assoluto che ho visto sabato scorso io. E’ uno scenario da rabbrividire, che offende la dignità umana e mortifica i messinesi. Questa gente non vuole più promesse, ma fatti concreti e una condizione di vivibilità che non può essere quella attuale”.

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