Già dalle prime apparizioni, il telefilm degli anni Sessanta la Famiglia Addams, mette in scena una parte della società contemporanea: quella in ombra. I membri che la compongono sono essi stessi archetipi dei comportamenti umani che, con la loro grottesca confusione fra dolore e piacere, incarnano l’eterno oscillare dell’uomo fra bene e male.
La piece “The Addam’s Family” che debutterà al Piccolo Teatro Patafisico di via Gaetano la Loggia 5 a Palermo, venerdì 1, sabato 2 (alle 21) e domenica 3 marzo (alle 18), vuole soffermarsi su un punto preciso: ma se quei personaggi che si ghigliottinano la testa, si tagliano braccia senza provare alcun dolore invece lo provassero? Se Gomez e Mortisia entrassero in contatto col dolore, con la realtà, cosa accadrebbe?
“The Addam’s Family” è scritto e diretto da Claudia Puglisi. In scena: Silvia Scuderi, Giuseppe Lo Piccolo, Marzia Molinelli, Costanza Minafra, Antonio Puccia. Le scene sono a cura di Aurelio Ciaperoni, le musiche di Giacomo Di Domenico, i costumi e grafica Mariangela Di Domenico, Luci Gabriele Circo, Aiuto regia Giulia Pino. Prodotto da La Compagnia Prese Fuoco e dall’Accademia Internazionale del Musical di Palermo.
In maniera quasi inconsapevole attraversano la tragedia, per dimostrarci che è possibile ridere persino dell’orrore. Ed è con questa leggerezza che scivolano dolcemente nella sessualità più spinta ed estrema. Il loro profondo amore si snoda fra corde e catene. Lo spettacolo ironico racconta un episodio della famiglia “di Adamo”, un giallo in cui i personaggi si confrontano con la morte e il dolore, sullo sfondo di una società al collasso.
«Negli anni sessanta – dice Claudia Puglisi – la Famiglia Addams fu il primo telefilm ad avere riferimenti dichiarati alla vita sessuale dei due protagonisti: volevo indagare i rapporti familiari, un ragionamento a partire da questi personaggi archetipici che oggi sono quelli che vivono in ombra dalla società contemporanea. Anche la sessualità deviata che si vive oggi, questi personaggi sono gli archetipi di tutto ciò».
Claudia Puglisi, regista e drammaturga, è uno dei talenti più interessanti in circolazione. La critica nazionale se n’è accorta da tempo. Poco più di 30 anni e già una bacheca ricca di riconoscimenti: Premio internazionale di regia “Fantasio Piccoli” con Amleto; Premio Ustica con San Bernardo su “Binnu” Provenzano; finalista di “Scenario infanzia” con Pinosso.
Diplomata alla scuola Teatès di Michele Perriera e dottoressa in discipline dell’Arte e dello spettacolo, la Puglisi dopo una breve esperienza di attrice ha deciso di dedicarsi esclusivamente alla regia teatrale perché «preferisce guardare il pubblico dal fondo della sala».
Ingresso euro 7,00