“Siamo stanchi di assistere alla diatriba sulla Tav Torino-Lione mentre noi siciliani restiamo lontani anni luce dagli standard infrastrutturali degni di un paese civile“. Lo dice Vincenzo Figuccia deputato dell’Udc all’Ars e leader del Movimento Cambiamo la Sicilia, che prosegue – nulla in contrario sull’alta velocità verso la Francia ma deve finire questa solfa al Nord dove il baricentro dell’azione politica del governo Conte si è spostato negli ultimi mesi”.
“In Sicilia siamo lasciati all’incompiutezza e al bisogno di interventi seri che ci consentano di attraversare la Regione in qualche ora e non in viaggi della speranza che richiedono la benedizione dei nostri cari prima di metterci in cammino. È una condanna inaccettabile per studenti, pendolari, autotrasportatori e per gli stessi turisti“, dice ancora il parlamentare regionale.
“Tre, quattro, a volte cinque ore per raggiungere in treno Catania, Ragusa o Agrigento. Imbattersi nei collegamenti per Partinico, San Cipirello, per Corleone significa assistere a scenari di questo tipo. Viadotti che hanno bisogno di manutenzione urgente, una gestione autostradale da rivedere in profondità e ferrovie da terzo mondo. Ebbene, si accendano i riflettori di un Sud che non può restare chiuso nel dimenticatoio, pronto all’uso per le tornate elettorali ma altrettanto comodo da tenere a bada con qualche illusione come quella del Ponte sullo stretto, un’opera che senza dubbio rivoluzionerebbe positivamente la viabilità in Italia. Sono queste le osservazioni che invierò in una nota proprio in questi giorni al ministro delle infrastrutture Toninelli – conclude – chiedendo quali intendimenti abbia il suo governo su interventi che non possono più attendere“.
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