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C’è anche un capo ultrà della Juventus tra gli arrestati nell’operazione della Dia in Sicilia. Si tratta, secondo quanto si apprende, di Andrea Puntorno, uno dei leader del gruppo ‘Bravi ragazzi’, che già in passato ha avuto problemi con la giustizia.
Secondo gli investigatori e gli inquirenti Puntorno era in rapporti con il boss di Agrigento, finito anche lui agli arresti. Le accuse nei confronti dell’ultrà sarebbero connesse al traffico di droga.
A Puntorno gli inquirenti contestano il concorso esterno in associazione mafiosa: secondo le indagini era una sorta di broker della droga e sarebbe stato lui a mettere in contatto il presunto boss di Agrigento con le ‘ndrine calabresi alle quali l’organizzazione si rivolgeva per l’acquisto di droga.
L’ultrà della Juve ed ex leader del gruppo ‘Bravi Ragazzi’ era tornato da circa un anno ad Agrigento, dopo la condanna seguita all’arresto del 2014 per questioni di droga e bagarinaggio, e si trovava in regime di sorveglianza speciale.
Proprio sulla vendita abusiva di biglietti e sull’infiltrazione della criminalità organizzata negli ambienti ultras era stato intervistato da Federico Ruffo per l’inchiesta di Report “Una signora alleanza” andata in onda lo scorso 22 ottobre. Aveva raccontato numeri, cifre, modalità del bagarinaggio allo Juventus Stadium e quanto gli ultras si siano arricchiti: “Io mi sono comprato la casa con lo stadio, mi compravo l’Audi”.