Come in tutti i casi di cronaca anche quello dell’uccisione di Aldo, il 17 dicembre scorso, sotto i portici di piazzale Ungheria a Palermo, ha fatto un grande scalpore, la città all’improvviso si è scoperta più vulnerabile e crudele. Paura e sgomento hanno attraversato per giorni le strade. Dopo poco si è tornati alla normalità, i ritmi quotidiani hanno riassorbito tutti e di Aldo, il mimo francese, si è parlato sempre meno.
Eppure lui il giramondo con il suo inseparabile compagno di vita, il gatto Helios, ha piantato dei semi di bontà e bellezza, nell’animo di tante persone che ha incontrato durante la sua permanenza qui a Palermo.
Quei piccoli semi piano piano sono germogliati e uno in particolare è sbocciato ed è diventato un libro che prova a raccontare chi era Aldo, la sua filosofia di vita, il suo modo di vivere, le sue idee. Si intitola “Aldo ed Helios, un sogno di libertà” edito da Ex Libris Edizioni, dove si prova a tracciare la figura di un uomo che ha fatto della libertà la sua filosofia di vita, e che, come lui aveva chiaro, a volte si paga a caro prezzo.
Autore del libro è Massimo Brizzi appassionato giornalista di Tele One (emittente televisiva regionale) sempre attento e sensibile alle richieste di tutti, dal 2016 aveva stretto amicizia con il mimo francese dopo averlo incontrato un giorno di metà ottobre in via Roma con il suo organetto.
La sua figura, quello strano e delicato strumento, i suoi occhi profondi e scuri, il meraviglioso gatto, folgorarono Massimo che non poté fare a meno di sedersi accanto a lui e imbastire una discussione per conoscere la storia di quell’affascinante nuovo personaggio approdato a Palermo. Ricordi di amici, fotografie, aneddoti; Massimo Brizzi da giornalista, ama raccontare e dopo la morte di Aldo, ha voluto raccogliere tra le pagine del libro alcune significative testimonianze di chi come lui aveva apprezzato la straordinaria sensibilità del francese giramondo.
Il libro non vuole essere un’inchiesta sull’uccisione di Aldo, né tantomeno un approfondimento sulla vita dell’uomo, ma si propone di diventare testimonianza del messaggio di libertà, aggregazione, civiltà ed amore per gli animali che Aldo è riuscito a diffondere durante il periodo trascorso a Palermo.
Una storia di una parte di vita dall’eccezionale spiritualità che l’autore sviluppa a partire sin dal primo incontro con Aldo e successivamente dalla video intervista che gli rilasciò nel gennaio 2017. Aldo metteva subito un paletto, con tutti quelli che hanno provato a scavare sul suo passato. A chi gli chiedeva la sua provenienza, era pronto a rispondere in modo perentorio: “Il passato è passato e ci ha portato ad incontrarci, adesso pensiamo al presente e al futuro”. Con Aldo si poteva parlare di tutto perché era una persona che aveva studiato, amava leggere, aveva delle idee, insomma era un uomo di cultura con il quale non ci si annoiava mai. Era garbato e gentile, capace di leggere gli stati d’animo delle persone alle quali voleva bene ma anche degli sconosciuti. Massimo non ha smesso di intrattenersi con Aldo dopo il primo incontro e fino al giorno prima della sua morte era passato a salutarlo.
Tutti gli entroiti della vendita del libro Massimo Brizzi li devolverà agli “Angeli della notte Onlus” e a Ediga (Ente Difesa Gatti di Palermo).
Del libro se ne parlerà con il sindaco e altri amici di Aldo giovedì 28 marzo alle 9 di mattina durante l’intitolazione dei portici di piazzale Ungheria ad Aldo. Il 28 marzo sarebbe stato il compleanno di Aldo, per questo si è scelta questa data per la cerimonia.
La presentazione ufficiale invece sarà sabato 30 marzo alla libreria Le Paoline di via Notarbartolo (accanto l’albero Falcone) alle 18.