A proposito dell’articolo di Silvia Mazza “Caravaggio Experience”: capolavori scambiati, colossali equivoci e una disarmante incapacità di gestione riceviamo e pubblichiamo una nota di precisazione dell’architetto Fulvia Greco, dirigente della sezione Beni architettonici della Sovrintendenza di Siracusa.
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“A proposito dell’articolo in questione e della sintesi, posta all’attenzione del lettore, che riconduce alla mia persona la gestione caotica della nota vicenda dell’ esposizione di una delle Crocifissioni di S. Andrea attribuite al Caravaggio, sono indispensabili alcune precisazioni:
Il Soprintendente ha ritenuto di coinvolgere la Sezione per i Beni Architettonici e Storico Artistici, di cui sono responsabile, lo scorso 25 marzo, assegnandomi la richiesta di collaborazione inoltrata dall’Ufficio Esportazione di Palermo per la certificazione di avvenuta importazione dell’opera.
Nel valutare la documentazione a corredo dell’istanza dell’Associazione organizzatrice, ho personalmente verificato che l’opera che sarebbe stata esposta non era quella conservata al Museo di Cleveland, ma la versione Back –Vega, come da scheda di prestito.
Ho ritenuto quindi, di informare tempestivamente il Soprintendente delle incongruenze rilevate e, contestualmente, di avvertire l’Ufficio Esportazione che la foto allegata dall’Associazione all’ istanza di certificazione raffigurava il dipinto di Cleveland e non la versione Back-Vega.
Solo da quel momento sono state richieste ed ottenute le necessarie rettifiche e le relative documentazioni, corrette e congruenti con l’opera che sarà effettivamente esposta. Ed è appunto in relazione all’attività della Sezione di cui sono responsabile che è stato possibile fare chiarezza e, conseguentemente, differire la data della manifestazione, che rimane comunque di grande interesse culturale.
Infine, riguardo alle preoccupazioni relative allo stato di conservazione del Seppellimento di Santa Lucia, la Soprintendenza ha elaborato nel luglio 2017 un progetto di valorizzazione e conservazione, che comprendeva tra l’altro anche il restauro del dipinto di Deodato Guinaccia, custodito nella stessa chiesa. Il progetto, per la nota carenza di risorse non è stato finanziato. I due dipinti sono stati tuttavia inseriti nella programmazione degli interventi da finanziarsi con le risorse dell’Ente proprietario, il Fondo Edifici di Culto, con richiesta del 19 marzo scorso”.
Cordiali saluti,
Architetto Fulvia Greco
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Siamo grati all’architetto Fulvia Greco per averci messo al corrente di ulteriori dettagli di questa incredibile vicenda, facendoci sapere che fino al 25 marzo, cioè a breve distanza dall’inaugurazione della mostra (13 aprile, poi slittata al 18), la Soprintendenza credeva ancora che il Caravaggio in arrivo fosse quello custodito al Cleveland. Come potrà agevolmente rilevare il lettore la mia dettagliata ricostruzione dei fatti non riconduce affatto “alla sua persona” la “gestione caotica della nota vicenda…”. Quello, invece, che si è inteso dire e si è detto è che “possiamo immaginare che [uno storico dell’arte] si sarebbe messo pure in contatto col curatore Carofano, scoprendo subito l’inghippo dell’opera per l’altra”. Quanto al Seppellimento di Santa Lucia, all’architetto Greco sfugge che la Soprintendente Aprile ci aveva rilasciato alcune dichiarazioni in merito al dipinto in questione consegnate all’articolo pubblicato l’8 aprile su “Finestre sull’arte” (che l’Architetto potrà leggere, visto che è linkato nell’articolo) , in cui si impegnava a trovare una soluzione, mettendoci al corrente delle “interlocuzioni col Fec”, ma precisandoci che non c’è ancora un progetto definito. C’è tutto nell’articolo: quello che non c’è, come detto, è linkato.
Silvia Mazza