È guerra aperta tra il presidente di Anci Sicilia, Leoluca Orlando e il sindaco metropolitano di Messina, Cateno De Luca, sull’incerto destino delle ex Province siciliane. Il primo cittadino di Messina contesta l’accordo Stato-Regione ma va all’attacco anche del sindaco di Palermo, che a sua volta non condivide infatti la protesta organizzata da De Luca per il 15 maggio nel capoluogo.
“La nostra associazione, come sin qui ha rappresentato, ha svolto e continuerà a svolgere il proprio mandato senza clamore e anche dopo la campagna elettorale per le Europee, nonostante in più occasioni qualcuno preferisca percorrere la strada delle divisioni e delle sterili polemiche”: questa la bordata lanciata in una nota inviata da Orlando ai sindaci e ai responsabili dei Liberi Consorzi.
“Continueremo senza tregua a rappresentare le istanze delle Autonomie Locali – ha aggiunto Orlando -, pur nella consapevolezza che non solo gli enti di Area Vasta ma anche i Comuni e persino la Regione Siciliana e lo Stato attraversano una fase profondamente segnata da difficoltà di ordine finanziario e normativo e nella convinzione che per superare concretamente le numerose problematiche occorre, se possibile, ancora maggiore senso di responsabilità nazionale”.
Orlando, insomma, punge De Luca sulla sua battaglia per le ex Province nel corso della campagna elettorale sulle Europee e la replica di De Luca non si è fatta attendere: “Sul dissesto finanziario delle ex province siciliane non comprendo perché Anci Sicilia – Associazione nazionale Comuni italiani continua a fare poesia. Orlando si dimetta subito e insieme a lui anche il segretario generale Alvano. Ci attendevamo che l’Anci Sicilia promuovesse la marcia dei sindaci in tutte province della Sicilia come abbiamo fatto noi il primo maggio a Messina invece, silenzio assordante. Ci aspettavamo che Anci Sicilia facesse propria la nostra iniziativa della marcia su Palermo del prossimo 15 maggio in piazza Indipendenza invece continua a fare poesia ed a sminuire la nostra protesta. Se dobbiamo continuare ad assistere alle poesie recitate da Alvano e Orlando preferiamo le proteste plateali a fronte di certi silenzi complici che hanno ammazzato i comuni e le ex province siciliane. Forse se vi dimettete fate più figura”.
“Non bastano 150 milioni di euro – ha evidenziato De Luca sull’intesa Stato-Regione – ma ci vogliono 350 milioni di euro per garantire la tranquillità finanziaria e la corretta programmazione per il triennio 2019 -2021 a tutte le città metropolitane e liberi consorzi della Sicilia. I 150 milioni proposti dall’inedita coppia Armao – Villarosa non bastano neanche per il 2019 e la copertura dei deficit degli anni precedenti. Ci siamo stancati di essere tenuti al guinzaglio con soluzioni di breve periodo utili solo ai balletti politici e nocivi per la corretta amministrazione. È evidente che Armao e Villarosa non hanno idea di come si amministra un comune o una città”.