“Purtroppo ancora una volta la Sicilia di conferma in controtendenza rispetto all’importante risalita del Pd e il conseguente crollo dei Cinquestelle. Tutto questo nonostante le candidature di prestigio messe in campo. Ora si risolva subito la questione siciliana“. A dirlo è Antonio Ferrante, del Partito Democratico, all’indomani del voto del 26 maggio per le Elezioni Europee.
“La scarsissima affluenza – continua Ferrante – unita al risultato dei Cinquestelle e della Lega danno il senso dell’Aventino da parte dei nostri sostenitori, che per mesi hanno vissuto l’assenza del Pd in Sicilia. Dobbiamo essere grati ai nostri candidati perché grazie a loro abbiamo evitato una figura ancora peggiore”.
“Da militante del Pd e da siciliano – conclude Ferrante – voglio anche ringraziare i tanti amici e compagni che, in ogni comune, hanno portato nelle case degli elettori la nostra lista, nonostante l’abbandono totale che hanno subito in tutto questo tempo. A loro dico: da oggi ripartiamo insieme per riprenderci il Pd e la Sicilia e dal Pd nazionale aspetto la risoluzione della questione siciliana una volta per tutte”.
Intanto, chi esulta è il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, che congratulandosi con il neodeputato europeo, Pietro Bartolo, non manca di sottolineare le proprie posizioni antisovraniste, che hanno contrassegnato in più di un’occasione dichiarazioni in polemica con il leader leghista Salvini: “In un quadro politico nazionale ed europeo che non può non destare preoccupazione per l’affermazione di forze antidemocratiche e populiste, emerge come dato positivo che lì dove la politica ha fatto scelte chiare, senza compromessi e con facce credibili per i diritti, lì dove si è data concretezza a una chiara alternativa è arrivato anche il consenso, oltre gli egoismi individualistici e le soffocanti appartenenze di gruppi”.
“Con l’affermazione in Sicilia di Pietro Bartolo – conclude – si dà concretezza e sbocco istituzionale anche in Europa all’idea che ‘Io sono persona, noi siamo comunità”, a testimoniare l’importanza di tutti e di ciascuno per il bene dei singoli e della collettività”.