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Pd, Renzi perde pezzi: Ferrante si schiera con il ministro Orlando

giovedì 23 Marzo 2017

Sarà un congresso molto imprevedibile, quello del Pd. Nel partito le grandi manovre per posizionarsi sono incominciate. Anzi, il dibattito è aperto. A prendere una posizione chiara oggi ci ha pensato Antonio Ferrante, esponente della direzione regionale e dell’assemblea nazionale Dem, che ha annunciato che sosterrà la mozione del ministro della Giustizia Andrea Orlando. 

Un altro pezzo importante del partito, insomma, abbandona Renzi e i suoi

“Al prossimo congresso sosterrò Orlando – scrive in una nota – perché voglio che il Pd torni a fare il Pd. In questi anni ho condiviso le difficoltà e spesso la rassegnazione di tanti amici e compagni che, oggi più che mai, vogliono un partito che sappia ripartire dai territori, che abbia nei circoli il luogo di costruzione della classe dirigente e che dia ai giovani occasioni di vera formazione politica.
Il Pd deve tornare ad essere il faro di un centrosinistra che si costruisca sui progetti e sulle idee, una forza politica che sappia governare con la testa e il cuore prima che con i muscoli rafforzando, con autorevolezza e mai con autorità, il dialogo con chi pone critiche costruttive”.

Non usa mezzi termini Ferrante, che prosegue: “Era questo il cambiamento per il quale ci siamo impegnati alle scorse primarie e mai realizzato dentro il nostro partito che oggi vive una crisi frutto dell’abbandono dei territori e dei nostri tanti sostenitori che chiedono e meritano l’occasione di essere protagonisti delle scelte e mai più semplici destinatari passivi. Sosterrò la mozione di Andrea Orlando perché credo in un Pd che sappia dialogare con le associazioni e con quel mondo di sinistra che in questi anni è stato abbandonato perchè considerato ostile a priori, un partito capace di coinvolgere il mondo delle professioni e delle eccellenze attraverso le proprie istituzioni interne oggi quasi svuotate di significato, una forza politica in grado di convincere prima che vincere, perchè le vittorie possano diventare patrimonio comune e le sconfitte il punto di partenza per ricominciare insieme”.

“Oggi – conclude –  abbiamo l’occasione di scegliere il Pd che vogliamo ma per realizzarlo è fondamentale il sostegno dei tanti amici che in questi anni hanno condiviso la mia stessa idea di partito e di centrosinistra, insieme possiamo cambiare il Pd per noi e per chi verrà dopo di noi. Grazie a tutti!”.

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