“E se prima eravamo in tre a ballare l’alligalli adesso siamo in 4 a ballare l’alligalli” potrebbe essere la colonna sonora del neo gruppo parlamentare dell’Ars “Ora Sicilia”.
Un altro onorevole del Pd, tra qualche giorno dovrebbe entrare a far parte del nuovo team filo-governativo che in queste ore ha creato qualche marasma all’interno della coalizione di Nello Musumeci. Si fanno una serie di nomi ma al momento i diretti interessati smentiscono. Anche se voci di corridoio raccontano che l’accordo dovrebbe essere già chiuso con un altro deputato Dem pronto a traghettare nella formazione appena battezzata.
Nel frattempo, i deputati Luigi Genovese, Luisa Lantieri e Daniela Ternullo, che lasciano rispettivamente i gruppi di Forza Italia, Pd e Cantiere popolare-Mpa, domenica dovrebbero incontrarsi a Messina per decidere alcuni punti in vista della prossima settimana politica. Questo nuovo progetto sembrerebbe nascere sotto gli auspici dell’assessore alla Sanità Razza che andrebbe in questo modo a stringere il cerchio per accrescere il sostegno parlamentare al governatore Musumeci e al suo disegno politico meridionalista, ribadito proprio sabato scorso in occasione della convention di Diventerà Bellissima a Palermo. Il capogruppo di ‘Ora Sicilia‘, Genovese, però non chiude la porta in faccia a Forza Italia nè dimentica il rispetto politico nei confronti del Presidente dell’Ars Gianfranco Miccichè. Ed il suo pensiero è facilmente intuibile attraverso le sue parole che non sono sembrate di guerra nei confronti del coordinatore siciliano dei berlusconiani.
In questi giorni a seguito della nascita del nuovo gruppo, c’è chi intravede il rischio dell’apertura di un mercato di deputati non solo dall’opposizione verso la maggioranza ma anche dai partiti della stessa maggioranza verso ‘Ora Sicilia‘, circostanza che potrebbe dare ‘man forte’ al Presidente Musumeci, per un maggiore consolidamento della sua leadership all’interno dei Palazzi.
Intanto, sull’operazione di nascita della nuova formazione parlamentare guidata da Genovese jr pesano le parole dette in queste ore da Stefano Candiani, commissario siciliano della Lega, che in un’intervista al quotidiano La Sicilia, non fa sconti al nuovo gruppo e adopera termini che pesano come macigni: “Sconcertato di come la gente passi da una parte all’altra tradendo il vincolo di mandato con gli elettori. Povero Musumeci, deve avere a che fare con boiardi che noi qui in Sicilia vogliamo cacciare, rinnovando la classe dirigente proprio come Salvini sta facendo a livello nazionale”.