L’U.S. Città di Palermo è fuori dal prossimo campionato di Serie B. Questa è la drammatica verità di una storia senza lieto fine, segnata da punti neri ed errori tecnici da matita rossa. Il Palermo calcio non avrebbe ottemperato gli obblighi necessari al completamento dell’iscrizione, in particolare non ha consegnato la copia cartacea della fidejussione da 800 mila euro richiesta dalla Lega di Serie B per l’iscrizione al campionato.
Nei giorni scorsi, avevamo segnalato l’esigenza di passare dalle parole ai fatti, completando così un percorso lungo settimane necessario a far uscire il Palermo calcio da una delle peggiori crisi degli ultimi anni.
La situazione appare paradossale, praticamente inspiegabile. Non si riesce davvero a capire come sia stato possibile arrivare a pochi minuti dalla chiusura del termine ultimo per l’iscrizione senza aver rispettato gli obblighi necessari alla stessa, mentre tutte le altre società di Serie B lo avevano già fatto per tempo, Trapani compreso.
Eppure, la proprietà rosanero si è riunita già nelle prime ore della mattinata, al fine di risolvere la questione iscrizione. In casa rosanero vi era un cauto ottimismo. Nessuno, ne fra gli addetti ai lavori ne fra i tifosi, poteva pensare ad un così amaro finale. Fino alla fine si credeva che la situazione sarebbe stata risolta positivamente, mentre i minuti continuavano a scorrere inesorabili. In serata esce la notizia di un problema con la consegna della fidejussione la quale, secondo il regolamento federale, deve essere recapitata a mano negli uffici della Lega siti a Milano.
Il tempo passa e il termine ultimo delle ventiquattro sta per giungere. La tensione sale e i primi gruppi di tifosi iniziano a popolare lo spiazzale antistante il Renzo Barbera. Intorno alle 23.30, vengono lanciati alcuni petardi, segno di una tensione che cresce. Arriva la mezzanotte ma non arriva l’iscrizione. Il Palermo è fuori dalla Serie B.
Risulta assordante il silenzio di Daniela De Angeli, responsabile amministrativa della società di viale del Fante. A rilasciare dichiarazioni sono stati soltanto i fratelli Tuttolomondo, secondo i quali le pratiche per l’iscrizione e la stessa fidejussione sarebbero state fatte seguendo i dettami federali. Salvatore Tuttolomondo, interventuo ai microfoni della stampa presente al Renzo Barbera, ha precisato che si è trattato di un disguido tecnico non dipendente dal Palermo calcio, ma causato da un malfunzionamento del portale della compagnia di assicurazioni che si stava occupando di accendere la fidejussione.
Il rischio è che il Palermo finisca per perdere non solo la Serie B, ma anche il calcio professionistico. La soluzione appare difficile, con i tempi largamente scaduti. I precedenti non dicono bene ai rosanero: basti pensare al caso dell’Avellino lo scorso anno, spedito in Serie D proprio a causa di problemi nelle procedure d’iscrizione.
La proprietà rosanero interverrà in conferenza stampa alle 10.30 e cercherà di spiegare le ragioni della proprietà rosanero, nonché le possibilità di risolvere in maniera positiva una situazione marchiana. La situazione appare poco rosa e molto nera, anche per il futuro pericolo di ricorsi in caso di risultato affermativo in sede di Lega Serie B.