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Un’apertura eccezionale a Palazzo Butera, il 25, 26 e 27 giugno, che si ripeterà per tutto il mese di luglio, dalle ore 18 alle 20, (ingresso a gruppi, costo di euro 15 a persona) per poter scoprire parte della collezione di Francesca e Massimo Valsecchi, nell’allestimento di tre saloni del piano nobile che, per la prima volta, diventano accessibili al pubblico.
Sarà possibile, con la guida di Claudio Gulli, scoprire i vertici dell’arte europea, a cavallo di diversi secoli, in momenti di trasformazione culturale e sociale, testimonianti da opere che includono mobili, dipinti, cristalli e porcellane.
Le opere della collezione Valsecchi, di cui molti pezzi sono esposti in prestito al Fitzwilliam Museum di Cambridge e al Ashmolean Museum di Oxford, presentati in questa occasione testimoniano la ricerca mirata negli anni, volta ad un collezionismo non solo di nomi già affermati ma di personalità interessanti che, come si è dimostrato negli anni a seguire, hanno segnato il panorama culturale internazionale.
L’allestimento dei saloni segue la volontà di offrire qualcosa di nuovo, un punto di vista, un accostamento che sia l’incontro di culture ed epoche svariate, promuovendo la comprensione delle diversità.
Ed è così che su un mobile del ‘700 trovano posto tazzine di porcellana o teiere in cristallo, mentre dipinti ed acquerelli sono adagiati su sedie o termosifoni: la collocazione, infatti, racconta, nemmeno tanto poi subliminalmente, la volontà della transitorietà, del dinamismo, sigilli del progetto Valsecchi.
Ad un anno dall’apertura al pubblico Palazzo Butera – Cantiere Aperto, come ci dice nella video intervista Claudio Gulli, ha registrato circa 20 mila presenze (quasi tutti paganti): “Abbiamo visto già nell’arco di un anno un palazzo trasformarsi in laboratorio di cultura, dove si è parlato di arte, storia, cinema e letteratura, così come faremo nei prossimi mesi“.
La collezione Valsecchi, formatasi a Londra in un arco temporale di cinquant’anni, come sottolinea Gulli, non comprende artisti siciliani ma, a nostro avviso, sta proprio in ciò l’ulteriore valore che la collezione può offrire alla città: “Il nostro obiettivo è diventare un nuovo tassello del paesaggio culturale della città grazie anche agli scambi internazionali che le opere di Massimo e Francesca Valsecchi permettono“.