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Il Sistema Museale dell’Università degli Studi di Palermo (SiMuA) si arricchisce di un inaspettato patrimonio artistico- culturale scoperto per caso durante l’intervento di restauro, condotto dall’Area Tecnica dell’Università nel 2018, che ha coinvolto l’ex Convento di Sant’Antonino, già sede del Centro Linguistico di Ateneo (CLA) e della Scuola di Lingua italiana per Stranieri (ItaStra).
La bella scoperta riguarda alcuni affreschi rinvenuti nel Chiostro della Chiesa, riconsegnati in tutto il loro splendore alla città.
Come spiega nella video intervista Costanza Conti, responsabile del progetto di restauro, gli affreschi rinvenuti sono di straordinario valore artistico, storico e culturale e si trovano nelle pareti del chiostro del Convento, in corrispondenza dell’entrata limitrofa alla Chiesa di Sant’Antonio da Padova.
Il ciclo di affreschi, databili tra il XVII e il XVIII secolo, era rimasto nascosto per circa 150 anni sotto uno strato di intonaco ottocentesco; sembra probabile che gli autori appartenessero all’Ordine degli Osservanti Riformati di S. Francesco.
“Il ritrovamento di questi unici e straordinari affreschi seicenteschi costituisce un ulteriore arricchimento dei tesori UniPa – ha sottolineato il Rettore Fabrizio Micari – La nostra volontà è quella di offrire questa bellezza al grande pubblico aprendo sempre di più le porte dell’Ateneo, rendendo fruibili i suoi spazi non solo alla comunità universitaria ma anche tutta la cittadinanza.
Il Chiostro, totalmente ristrutturato, sarà inaugurato con una serie di attività extra didattiche ma ugualmente culturali; da venerdì 19, infatti, ospiterà gran parte degli spettacoli della rassegna estiva del Teatro Biondo e, in queste occasioni, usufruire di una lunga visita guidata che fornirà al pubblico tutte le notizie relative al Chiostro e agli affreschi appena inaugurati.
Qui tutte le tavole tecniche che descrivono i lavori di restauro e le caratteristiche degli affreschi ritrovati.
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