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Depositi, caserme, torri e fabbricati abbandonati: la Regione mette a bando 27 beni del demanio marittimo

sabato 27 Luglio 2019
faro

L’assessorato al Territorio della Regione siciliana ha pubblicato il secondo bando per l’assegnazione ai privati di 27 edifici sparsi in sei province: Agrigento, Caltanissetta, Catania, Messima, Palermo e Trapani.

L’iniziativa avviata dal governo Musumeci prevede la concessione delle strutture – a titolo oneroso con procedura di evidenza pubblica – per un periodo che varia da sei a cinquant’anni. Prevista la possibilità di nuove destinazioni d’uso finalizzate allo svolgimento di attività economiche compatibili con gli utilizzi del demanio marittimo.

Si tratta di ex depositi, caserme, magazzini, torri antiche e vecchi fabbricati abbandonati, posti in siti di particolare interesse paesaggistico che – attraverso la manutenzione straordinaria, consolidamento, ristrutturazione – possono essere restituiti alla pubblica fruizione e messi a reddito.

musumeci-ars-cordaro“Abbiamo trasformato – commenta il presidente della Regione Nello Musumeci – il patrimonio perduto dei beni storici collocati sul demanio marittimo in un elemento di attrattività e valorizzazione del territorio. È stato necessario un lungo e attento lavoro di ricognizione. Con la pubblicazione del secondo bando possiamo dire che siamo riusciti a garantire la conservazione e il recupero di strutture storiche, alcune delle quali risalenti al XVII o al XVIII secolo e la loro messa a reddito”.

Sono stai messi a bando i seguenti beni:

Quattro in provincia di Agrigento: ex “Cantiere Grazia” e “Palazzina Piloti” siti nel porto di Licata, oltre a due lotti del fabbricato sbarcatoio nel porto di Lampedusa.

Tre nel Nisseno, tutti a Gela: la cosiddetta “Conchiglia”, il “Lido Eden” entrambi sul Lungomare Federico II di Svevia e un pontile sbarcatoio sul Lungomare.

Quattro in provincia di Catania: due lotti riguardano le ex Agenzia delle Dogane in via Duca del mare a Riposto e altri due il rudere dell’immobile “Sant’Anna” a Mascali. Nel Messinese cinque gli immobili: l’ex colonia di via Cicerata a Barcellona Pozzo di Gotto, l’ex “Samar” di via Contessa Violante a Messina, le ex “Cupole” di via Marinaio d’Italia a Milazzo, un bene sito a piazza Marina corta di Lipari e un altro in via Cristoforo Colombo a Oliveri.

In provincia di Palermo, sono inseriti cinque strutture: l’ex “Agrumaria Corleone” di via Messina Marine e il “Pontile Romagnolo” nel capoluogo, l’ex “Arena Grasso” in largo Caduti del mare a Termini Imerese, l’ex “Lido Olivella” a Santa Flavia e la “Torre Pozzillo” a Cinisi.

Nel Trapanese, infine, ci sono un magazzino a Trapani (via Vallona angolo Via Scudamiglio) e una porzione della “Torre San Teodoro” sulla strada provinciale a Marsala, oltre ad altri quattro beni nell’isola di Pantelleria: un ex deposito nel Porto nuovo e un altro sul molo Wojtyla, il magazzino di “Punta Croce” e l’ex “Faro San Leonardo”. Le domande vanno presentate entro il 4 novembre.

cordaro“Abbiano onorato – aggiunge l’assessore al Territorio e Ambiente Toto Cordaro l’impegno assunto con la legge Finanziaria del 2018″.

All’inizio dell’anno era stato pubblicato un primo bando per altri 18 beni. Per questi è stata completata l’istruttoria da alcune settimane per nove e la graduatoria è già stilata.

La concessione riguarda l’ex “Opa” di Sferracavallo a Palermo; l’ex bar e ristorante “Cannatello” di Agrigento; due lotti degli ex bagni pubblici “Marina di Cottone” a Fiumefreddo di Sicilia, nel Catanese; il Castello di Falconara a Butera; la lanterna-semaforo Carro di Scicli; l’ex abitazione di Punta Sottile a Favignana e l’ex casa agricola sulla strada provinciale Torretta Granitola a Mazara del Vallo.

 

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