Alla Casa Museo Scaglione di Sciacca, dal 4 agosto al 30 settembre, si terrà la mostra “Nucci. Una retrospettiva, opere 1985-2015”.
L’esposizione segna la presenza di questo artista saccense, nato nel 1941 e scomparso nel 2015, come cantore di una atmosfera mediterranea perfusa di mito e di storia.
Curatori della retrospettiva sono Tanino Bonifacio e Aldo Gerbino i quali hanno voluto mettere in evidenza i momenti creativi del fruttuoso percorso dell’artista.
Bonifacio sottolinea: “La luce dipinta da Nucci rischiara la bellezza che sosta nascosta fra le cose della nostra esistenza, tutte le sue opere sono il regno governato dalle sostanze della luce concepita anche come simbolo, luce come atto del divenire, il venire fuori dal buio, il venire alla luce della vita”.
Aldo Gerbino dall’altro canto coglie, in Nucci, il valore di pigmenti rintracciabili “nell’obiettivo di tale cauta Retrospettiva, per poi spostarsi e ricollocarsi gradualmente, nel prosieguo dell’indagine, in quel fading inserito a piene mani dall’artista in ciò che è stata la sua più recente scrittura. Mutamenti, tra Nouvelle Figuration e il commosso guardare all’intensità dell’amico Piero Guccione”.
Agli scritti dei curatori si affianca, in catalogo, il testo di Rita Ferlisi che riferisce della “bellezza dell’arte di Vincenzo Nucci, un dialogare con la pittura creando un universo diaristico capace di raccontare la vita attraverso l’anima delle cose”. Il corredo critico è testimoniato, invece, da interventi di Philippe Daverio, Valentina Di Miceli, Aldo Gerbino, Marco Goldin e Vittorio Sgarbi.