La nomina sarà formalizzata tra pochi giorni ma non ci sono più dubbi e così Antonio Fiumefreddo sarà il nuovo commissario liquidatore dell’Azienda Servizi Municipalizzati di Taormina. L’ex presidente di Riscossione Sicilia, che fu uno dei protagonisti delle vicende politiche della legislatura dell’allora governatore Rosario Crocetta, passerà dunque dalla precedente poltrona di primo piano dell’ente che dava la “caccia” agli evasori ad un nuovo impegno nella “piccola” Taormina, nella cittadina ionica dove lo attende il ruolo di vertice dell’Azienda Servizi Municipalizzati. L’ente è in fase di liquidazione dal settembre 2011 ma di fatto ha i conti in ordine e si tratta di porre fine a un interminabile commissariamento in atto da 8 anni e decretare il riassetto di Asm verso una futura trasformazione in Spa.
Prenderà il posto di Agostino Pappalardo, Comandante della Polizia locale, che all’Asm venne chiamato a guidare un ente sull’orlo del default nell’autunno 2014 e in questi cinque anni l’ha riportato verso una condizione finanziaria di serenità. Il paradosso a Taormina è che adesso l’attuale liquidatore, che a molti in paese non è mai stato troppo simpatico, rischia già di essere rimpianto, perchè il suo compito in azienda lo ha fatto con risultati positivi (a costo zero) e ogni staffetta porta le sue inevitabili novità e così sarà anche stavolta con il nuovo corso, prossimo ad essere avviato da Fiumefreddo. C’è chi ritiene che, a questo punto, dovesse essere proprio Pappalardo a portare a compimento la fine della liquidazione, chi si limita a dire che non conoscendo Fiumefreddo bisognerà aspettare i prossimi mesi per iniziare a fare delle valutazioni, c’è chi lo conosce e ne apprezza la rigorosità, e c’è chi si chiede perché non sia stato individuato un professionista del luogo in quella Taormina che d’altronde è sempre stata restia a consulenze esterne. E c’è la forte convinzione dell’Amministrazione comunale del sindaco Mario Bolognari, che invece ritiene i tratti della scelta giusta.
Il primo cittadino guarda avanti e tira dritto, non vuole farsi irretire o condizionare dalle voci di chi sussurra che la scelta del ribaltone di fine agosto all’Asm sia maturata a più alti livelli, con dinamiche politiche forse riconducibili ad accordi con ambienti parlamentari di Palermo piuttosto che di Catania. Gli 11 consiglieri taorminesi di maggioranza hanno già firmato la delibera che arriverà a breve in aula e si tratta soltanto di votare la revoca dell’attuale liquidatore e fare la contestuale nomina del successore.
Asm è stata per un ventennio una “polveriera” a Taormina, inesorabile detonatore e puntuale epicentro dei problemi della turbolenta politica cittadina: basti pensare che dal 2001 in poi si contano 15 tra presidenti e commissari che si sono avvicendati nel tempo alla guida della municipalizzata.
Ora è il momento di Fiumefreddo, ai nastri di partenza della sua nuova sfida. Da fine agosto a Taormina si accenderanno i riflettori di sostenitori, scettici e detrattori sul professionista catanese chiamato a portare a compimento le procedure per la fuoriuscita di Asm dalla liquidazione.
Fiumefreddo si prepara a prendersi la scena in quella Taormina che è una cittadina da 11 mila abitanti ma il cui eco delle proprie vicende è sempre arrivato molto lontano perché si tratta di una capitale internazionale del turismo. Una realtà che da sempre, accoglie puntualmente con l’occhio vigile chiunque venga in città a svolgere un incarico o un qualsiasi impegno. Lui, intanto, il nuovo liquidatore in pectore, vuole autonomia senza se e senza, per questo ha fatto sapere di aver dato la propria disponibilità a condizione di “avere mano libera e zero pressioni dalla politica”, con un incarico “a tempo e al raggiungimento degli obiettivi”.