“La Sicilia delle donne – Festival del genio femminile in Sicilia” si tiene ogni anno nel mese di marzo. La kermesse ha come protagonista il multiforme ingegno femminile: arte, matematica, letteratura, astronomia, politica, giornalismo, filosofia. In breve, ci si propone di sottrarre all’invisibilità, di divulgare e radicare nei territori le tante figure di donne vissute in Sicilia fra medioevo e XXI secolo, cancellando l’assenza e colmando le lacune di un ingiusto “vuoto di memoria”.
La forza del Festival sta nella sua formula ibrida: sia nei territori che in rete. Istituzioni, comuni, scuole, enti, fondazioni, associazioni, singoli studiosi e appassionati possono liberamente chiedere di essere coinvolti nel progetto, curando la realizzazione di un evento in loco (quest’anno i progetti – schede di 3.000 battute – sono stati sottoposti allo staff della direzione artistica entro il 25 febbraio). Ciò spesso si traduce in video che raccontano storie, in monografie, in iniziative sia pubbliche che pertinenti la pagina Facebook della rassegna. Si tratta dunque di scoprire e raccontare queste personalità e i luoghi dove hanno espresso il loro talento: realizzare una mappa reale e ideale dell’altra metà dell’Isola (un itinerario delle “Strade del genio femminile di Sicilia”).
“La Sicilia delle donne” è alla sua seconda edizione. L’anno d’esordio il tema è stato le “Donne in scena”; questo, le “Donne di carta”. Si passerà dunque dalle musiciste, cantanti, attrici, scenografe e danzatrici, alle scrittrici e ai personaggi letterari femminili. Ma non è tutto. Tra le grandi novità, c’è anche il fatto che nel 2022 il festival varcherà lo Stretto di Messina, dando vita a una nuova importantissima iniziativa: “La Calabria delle donne”. Se infatti in Sicilia sono previsti, fino al 31 marzo, 72 eventi per 85 figure di donne da raccontare; in Calabria è già pronta una prima edizione che coinvolgerà, nelle cinque provincie, altre 40 figure di donne raccontate per 25 incontri. Il cartellone generale delle due rassegne sarà presentato nella Sala per le Conferenze Stampa della Camera dei Deputati il prossimo 7 marzo alle ore 12 insieme alla Presidente della Commissione Cultura Vittoria Casa. Nei successivi tre fine settimana, il festival toccherà, in ordine, la Sicilia occidentale (Palermo, Trapani Agrigento), la Sicilia centrale (Enna, Ragusa, Caltanissetta) e la Sicilia Orientale (Messina, Catania, Siracusa).
Per la Sicilia, il Festival, grazie all’assessore Alberto Samonà, ha il patrocinio dell’Assessorato ai Beni Culturali e Identità siciliana della Regione Siciliana. Le Direttrici artistiche sono Marinella Fiume, scrittrice e curatrice del dizionario “Siciliane”, e Fulvia Toscano, anima del festival NaxosLegge. Con loro collabora uno staff composto da Katia Di Blasi, Sakiko Chemi, Mariada Pansera e Giovanna Toscano.
Per la Calabria, il Festival, grazie all’Assessore al Turismo Fausto Orsomarso, ha il patrocinio della Regione Calabria. Direttrice artistica è l’archeologa Mariangela Preta. Collabora uno staff composto da Stefania Mancuso, Carmen Bellissimo e Mariarosaria Russo.
Due case editrici – Il Palindromo (“La Sicilia delle donne”) e LibrItalia (“La Calabria delle donne”) – collaboreranno per questa edizione con i rispettivi Festival, pubblicando, tra le altre, le storie di Nina da Messina, scrittrice dimenticata all’origine della lingua e della letteratura italiana; Mariannina Coffa, poetessa ottocentesca di Noto che si curava con l’omeopatia e scriveva in stato di ipnosi; Nella Mancusio Mirabile (Caronia), prima donna patentata d’Italia che a settant’anni guidò sino ai limiti estremi dell’Europa del Nord con la sua Appia e il suo gatto (lasciando un reportage); Agatuzza Messia, palermitana, popolana, analfabeta e nutrice di Giuseppe Pitrè, al quale raccontò tutte le fiabe che il medico ed antropologo ha trascritto e tramandato; Adele Gloria, catanese, pittrice, giornalista, poetessa futurista siciliana battezzata da Marinetti; Alba Florio, di Scilla (RC), classe 1910, poetessa che iniziò a scrivere ad appena 14 anni e che ruppe con gli schemi del classicismo attraverso versi nei quali si intravedono i legami con Pascoli; Eleonora Morelli, di Vibo Valentia, che sotto lo pseudonimo “Bruzia” scrisse per diverse testate del Nord Italia; e così via.
“La Sicilia delle donne” ha coinvolto diversi istituti scolastici in tutta l’isola e con il Liceo Caminiti di Giardini Naxos è stato previsto anche un percorso di alternanza scuola-lavoro che ha coinvolto due classi: ragazze e ragazzi, seguendo il festival, realizzeranno un blog in cui, sulle tracce di alcune donne, si delineano degli itinerari per provincia. Sarà un percorso che consentirà agli studenti di leggere e conoscere scrittrici che non sono raccontate sui libri di testo e che, soprattutto, costituiscono l’altra metà dell’identità siciliana. L’iniziativa del “Festival del genio femminile” è condivisa dalla Presidenza della Commissione Cultura a Montecitorio.
La presidente Vittoria Casa sottolinea: “Ho subito pensato che fosse un’idea potenzialmente contagiosa. Il lato sorprendente è che il successo de “La Sicilia delle Donne” sia maturato nell’anno della pandemia, un periodo nel quale, giocoforza, c’è stata una forte limitazione alla realizzazione di eventi condivisi. Eppure – grazie alla ricchezza delle storie, all’impegno, alla voglia di svelare fatti, opere, vite che non stanno nei libri scolastici di storia – è andata proprio così. Per esperienza so che assistere a qualcosa che cresce dal basso, per iniziativa condivisa, è sempre molto complicato. Anche per questo ho dato il mio completo appoggio. Esistono – ne sono convinta – migliaia e migliaia di storie che non conosciamo e che meritano di essere raccontate: storie spesso finite nell’oblio; storie di donne spesso negate, sminuite, mistificate. L’idea di “Fare la storia rifacendo la Storia” mi affascina e mi emoziona. È importante che questo sia fatto andando oltre il vittimismo, con la passione di chi conosce nel quotidiano il valore delle donne di Sicilia, di Calabria e d’Italia”.
“Il nostro festival vuole essere una esortazione alla ricerca dell’altra metà dell’identità, quella che passa attraverso la storia delle donne che hanno fatto la Storia. Da ciò e per ciò la scelta di un coinvolgimento ‘dal basso’: i territori si raccontano, acquistano e restituiscono consapevolezza. La cifra, riteniamo, vincente, del nostro festival è questa ed è un invito al viaggio, tutto un altro viaggio”: così Fulvia Toscano, direttrice artistica de “La Sicilia delle donne” insieme a Marinella Fiume, che a sua volta sottolinea: “Queste donne del Sud hanno pazienza e gambe lunghe, hanno saputo attendere, ma ora sono pronte a fare da apripista per tutte le altre di tutte le altre regioni d’Italia”.
Per Mariangela Preta, direttrice artistica de “La Calabria delle donne”: “La Calabria delle donne ha dato una risposta straordinaria, di passione ed entusiasmo, unite a competenza, nella ricerca e scoperta di storie di donne, alcune delle quali sepolte. Grande partecipazione dei territori e anche di singole famiglie che hanno messo a disposizione testi inediti. Una identità ricostruita, per una Calabria diversa da quella proposta dalle consuete narrazioni”.