Si avvicina la stagione delle piogge e a Letojanni, cittadina che insieme a Taormina e Giardini rappresenta il “cuore” del primo polo turistico siciliano, la casa municipale prova ad accelerare i tempi per la necessaria messa in sicurezza dei torrenti che puntualmente hanno sempre rappresentato un incubo ad ogni inverno. Letojanni nel recente passato è stata funestata anche da tragici eventi. L’obiettivo è quello di provvedere alla sistemazione tramite opere di regimentazione idruaulica e alla messa in sicurezza di quattro corsi d’acqua che diventano delle autentiche “bombe ecologiche” ogni qualvolta imperversa il maltempo. L’emergenza riguarda, in particolare, i torrenti Sillemi, Andreana, Leto e Papale, che nel periodo della bassa stagione tengono in apprensione le zone abitate della cittadina turistica.
Si tratta di un piano di interventi da complessivi oltre 10 milioni di euro sul quale il sindaco Alessandro Costa sta andando in pressing sui preposti uffici della Regione per affrettare la definizione delle relative procedure. L’Ufficio contro il dissesto idrogeologico della Regione, guidato dal governatore Nello Musumeci e diretto da Maurizio Croce, ha avviato in tal senso proprio nei giorni scorsi l’iter per mettere in sicurezza il “Papale”, che nel 2016 esondò creando gravi danni a Letojanni.
In tal senso è già stata pubblicata la gara concernente l’affidamento delle indagini geologiche e geognostiche e l’elaborazione del progetto esecutivo dei lavori, finanziati al Comune per 2 milioni 270 mila euro. Questa procedura arriverà a una svolta tra due settimane, con la data del 12 settembre che è quella entro la quale verranno presentate le domande per la gara. La risagomatura di questo torrente è molto attesa per mitigare i rischi ambientali.
Per quanto concerne il Sillemi, ci sono invece i fondi messi a disposizione dalla Protezione Civile e si prospettano opere da 2 milioni 200 mila euro, mentre per l’Andreana si tratterà di lavori da 2 milioni e 700 mila euro, ed a questi si aggiunge il previsto piano di interventi da 3 milioni per il Leto, oltre a quelli del Papale.
“Su tutti i vari fronti in essere – ha evidenziato il sindaco Alessandro Costa – stiamo cercando di far sì che le procedure possano concretizzarsi nel più breve arco di tempo possibile e ovviamente questo dipende soprattutto dagli uffici di Palermo, con i quali siamo in costante contatto. Ci sono le risorse per effettuare i necessari interventi e la volontà, ma soprattutto l’impegno concreto in atto, è quello finalizzato a riuscire finalmente ad effettuare questi lavori che consentirebbero alla nostra comunità di avere una maggiore tranquillità a fronte delle criticità ambientali sinora in essere”.