Il Comune di Taormina ha sottoscritto un accordo di convenzione con la Casa Circondariale Gazzi di Messina e con l’Ufficio Esecuzione Penale Esterna di Messina per il reinserimento dei detenuti nella società mediante attività di pubblica utilità che verranno svolte nel territorio di Taormina.
L’iniziativa riguarderà un numero di detenuti che verrà stabilito in via definitiva quanto prima e che potranno essere sino ad un massimo di otto soggetti.
L’intesa è stata formalizzata nella mattinata di ieri nel corso di un incontro a Messina tra il vicesindaco di Taormina, Enzo Scibilia, il direttore della Casa Circondariale Gazzi di Messina, Angela Sciavicco, e il direttore dell’UEPE di Messina, Angelina Fusco.
“Si tratta di persone che hanno commesso dei reati minori – spiega Scibilia -. Il Comune di Taormina le impiegherà per attività socialmente utili e nello specifico alla Villa comunale, nei cimiteri di Taormina e Trappitello e per opere di tinteggiature sul territorio, secondo modalità che verranno stabilite ovviamente di concerto con i responsabili della Casa Circondariale Gazzi e UEPE, che ringraziamo sin d’ora per aver mostrato un forte impegno e un’ammirevole sensibilità in questa importante iniziativa. Le persone che svolgeranno le attività di questo progetto a Taormina saranno soprattutto delle donne”.
Si tratta di persone “condannate in esecuzione penale esterna o intramuraria e/o imputati sottoposti all’istituto giuridico della convenzione presso il tribunale ordinario competente per opportunità lavorative ed occupazionali per lo svolgimento di lavori di pubblica utilità e in tal senso ai detenuti viene data la possibilità di esprimere la volontà di espletare l’attività a titolo gratuito e di volontario”.
“Il Comune di Taormina – afferma Sciavicco – è stato il primo a dare adesione a questa iniziativa, che si basa su adesione volontaria e che prevede l’impegno di detenuti che espiano la pena in misura alternativa e per detenuti che saranno coinvolti quindi attivamente in dei progetti utili per la collettività. Si tratta di persone che hanno avviato un percorso e che hanno mostrato di voler dare un apporto alla società, reinserendosi nella stessa e allontanandosi in modo fattivo da qualsiasi logica deviante o anti-sociale”.
“L’importanza di questo progetto – spiega Fusco – sta nell’impegno fattivo da parte di tutti affinché questo progetto abbia un contenuto e una valenza inclusiva e una corretta visione trattamentale su una tematica della quale si parla spesso con una lettura pregressa. I detenuti che si impegnano in queste attività vogliono rientrare in un contesto sociale virtuoso e pienamente rispettoso della collettività”.