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Iginia è un nome di origine classica, viene dalla Grecia, ma è anche il nome della nave che per 44 anni ha solcato le stesse acque e adesso come in una sorta di “staffetta” passa il testimone al futuro. Vera Fiorani, amministratore delegato e direttore generale RFI nel giorno dell’inaugurazione della nave traccia un percorso, quello della mobilità sostenibile che punta all’Area dello Stretto.
“Un nome che viene dal passato, dall’antica Grecia, ma guarda al futuro in un’ottica di mobilità sostenibile- spiega Vera Fiorani – E’ la quarta sorella di navi analoghe e ne stiamo programmando un quinto, da utilizzare sempre nello Stretto. E’ un primo passo perché ne seguiranno altri. Stiamo investendo nell’Area dello Stretto non soltanto sulle navi ma anche nelle stazioni destinate a diventare hub”. Sull’Alta velocità anche in Sicilia i tempi sono quelli che guardano al 2026-2028 come dichiarato anche dal ministro Giovannini che ha tagliato il nastro della nave Iginia insieme all’ad Fiorani.
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