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Spese pazze all’Ars: la difesa dell’ex deputato Marrocco: “Estraneo a tutte le accuse”

domenica 10 Novembre 2019

Livio Marrocco ex deputato regionale, coinvolto nell’inchiesta sulle presunte spese pazze dell’Ars, ha depositato al Tribunale di Palermo una memoria difensiva in merito ai procedimenti R.G. 373/13 n.r, R.G. 10877/15 Trib. Il suo avvocato, Francesco Crescimanno, ha chiesto che Marrocco sia assolto perchè il fatto non sussiste.

Nel periodo dal 27 ottobre 2010 al 4 dicembre 2012 sono state addebitate a Marrocco varie tipologie di spese effettuate coi contributi erogati ai gruppi parlamentari: soldi ai singoli deputati per 3.690 euro e altre spese. “…è sufficiente che si tratti di attività che attengano ai compiti ‘propri’ del gruppo- si legge nella memoria – vale a dire di attività (anche politiche) che siano legate da nesso funzionale con la vita e le esigenze del gruppo. Tra esse sicuramente rientrano non soltanto i costi per materiale propagandistico fornito al partito politico di riferimento o per pranzi o rinfreschi consumati in occasione di incontri in campagna elettorale o per oggetti-regalo per gli elettori di riguardo, ma anche i capi di abbigliamento, per altro di esiguo valore, di cui al punto 7 del capo di imputazione, che possono essere inquadrati tra le spese di rappresentanza”.

Scrive nella memoria difensiva. Ed in merito ai fumetti affermano: “con sentenza confermata dalla Corte di Cassazione (Cassaz. sez. VI, n. 35683 dell’1 giugno 2017), il Giudice dell’udienza preliminare del Tribunale di Palermo ha prosciolto alcuni dei coimputati – e lo stesso dottor Marrocco – dalla maggior parte delle accuse inserite nella richiesta di rinvio a giudizio. In particolare, il Giudice, dopo un attento esame della normativa applicabile, ha escluso che si potesse contestare il peculato fondando la prova sulla mera “mancata esibizione di documentazione contabile o extracontabile” .

In merito ai fumetti (una delle spese contestate riguardava l’acquisto di questi) nella memoria difensiva si evidenzia che: “Questa spesa – certamente in sé non legata alla funzione – deve essere correttamente inquadrata nel contesto. Si tratta, come per le altre qui elencate, di un esborso effettuato direttamente dal conto corrente personale del Presidente del Gruppo” e dunque non con soldi pubblici.

Inoltre: “con sentenza confermata dalla Corte di Cassazione (Cassaz. sez. VI, n. 35683 dell’1 giugno 2017), il Giudice dell’udienza preliminare del Tribunale di Palermo ha prosciolto alcuni dei coimputati – e lo stesso dottor Marrocco – dalla maggior parte delle accuse inserite nella richiesta di rinvio a giudizio. In particolare, il Giudice, dopo un attento esame della normativa applicabile, ha escluso che si potesse contestare il peculato fondando la prova sulla mera “mancata esibizione di documentazione contabile o extracontabile” . 1 Sulle specifiche contestazioni: e. Le spese oggi oggetto di residua contestazione al dottor Marrocco sono: per la prima parte della imputazione – ossia € 1.000,00 in favore di “Acqua Marcia s.p.a.” – spese sostenute direttamente dal Gruppo Parlamentare; per la seconda parte – ossia € 4.271,53 – spese che l’interessato ha sostenuto dal proprio conto corrente personale”.

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