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A “Bar Sicilia“, la rubrica de ilSicilia.it con Alberto Samonà e Maurizio Scaglione, oggi, domenica 17 novembre 2019, per la 85ª puntata sono nostri ospiti Fabrizio Ferrandelli (consigliere comunale a Palermo e responsabile nazionale organizzazione di “Più Europa”) e Chiara Guglielmino (Più Europa – Catania).
Con i due esponenti del movimento che ha per leader Emma Bonino, si è parlato di scenari nazionali ma anche di politica siciliana e locale, soprattutto con riferimento a Palermo e Catania: “Vogliamo dare una risposta e un’opportunità – spiega Ferrandelli – a tutte quelle persone che si piazzano all’opposizione rispetto a questo governo Conte bis che è un’oscenità, riunendo attorno a noi quelle forze che non sono sovraniste e vogliono un’alternativa possibile. Lo stiamo facendo con Carlo Calenda, ma anche con i Verdi e con altre realtà che non sono d’accordo a questo inciucio, ma che non si sentono rappresentate da Lega e Fratelli d’Italia”.
“Noi siamo abituati a vedere sempre le stesse facce e gli stessi argomenti – sottolinea Guglielmino – “Più Europa” dà la possibilità di rappresentare le istanze dei territori. Penso all’area di Catania, che una volta era considerata la Milano del Sud, mentre adesso soffre una profonda crisi. Pensiamo al teatro Bellini o ad Acireale, che non potrà più ospitare i grandi concerti. Noi stiamo sfidando la vecchia politica in una maniera semplice, cioè tornando ai territori, Chi ha amministrato le piccole realtà conosce i problemi”.
L’affondo di Ferrandelli è soprattutto contro l’amministrazione comunale targata da Leoluca Orlando: “Qui a Palermo abbiamo un sindaco che è sempre lo stesso da decenni – dice – Orlando ha una visione statalista, quasi sovietica della macchina pubblica, mentre noi stiamo costruendo un’alternativa. Io penso che il privato non sia sinonimo di malaffare, ma anzi sia un’opportunità per dare servizi più efficienti mantenendo nelle mani del pubblico il controllo e le sanzioni. Orlando è un monarca, un accentratore, non gestirà mai la continuità amministrativa di questa città. Io, invece, sono impegnato a costruire una lista per Palermo. Sicuramente vogliamo aggregare tutte le forze liberal democratiche, lasciando fuori gli estremi, da una parte Lega e Fratelli d’Italia e dall’altra la sinistra estrema”.
Se Palermo piange, per Chiara Guglielmino Catania non ride: “Noi stiamo aggregando amministratori locali in tutta la sicilia, perché vogliamo che chi viene dal basso possa emergere ed essere un nuovo quadro dirigente. A Catania c’è una bella officina che sforna politici in continuazione, ma la città soffre e gli imprenditori lo vedono. Io vengo da Zafferana Etnea, produciamo il 17 per cento del miele di tutta Italia, ma siamo totalmente abbandonati dalle istituzioni”.
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