Per la prima volta nella storia dell’Unione europea il Pnrr (Piano nazionale di ripresa e resilienza) mette a disposizione del Sud ingenti risorse destinate allo sviluppo. Proprio per questo è necessario mettere sotto osservazione la gestione dei finanziamenti con un sistema di controlli in cui la magistratura contabile avrà un ruolo importante. Di questo piano ha parlato, nella relazione all’inaugurazione dell’anno giudiziario, il presidente della sezione di controllo della Corte dei conti per la Sicilia, Salvatore Pilato.
Dopo avere richiamato la debolezza strutturale del sistema produttivo del Mezzogiorno, Pilato ha detto: “Il Pnrr costituisce un’occasione storica e irripetibile per il Mezzogiorno al fine della ripresa del processo di convergenza con le aree più sviluppate del Paese da realizzare con l’inversione della tendenza negativa della spesa pubblica: per gli investimenti nel decennio 2008-2018 si è più che dimezzata, passando da 21 a poco più di 10 miliardi nell’area del Mezzogiorno“.
Ora il Pnrr assegna alle Regioni meridionali risorse per circa 82 miliardi, cioè il 40 per cento delle risorse. La legalità finanziaria e l’integrità di queste somme richiedono, secondo Pilato, “la reale presenza di una ethics infrastructure, intesa nel modello europeo quale complesso delle istituzioni, dei meccanismi e dei sistemi per promuovere l’integrità e prevenire la corruzione nelle amministrazioni pubbliche“. Questo è il compito che la Corte dei conti assumerà nel sistema di governance delle risorse del piano.