Gli inquilini del primo piano lanciavano nel giardino dei vicini “bottiglie, coltelli, pietre”, lanci spesso effettuati “dal figlio degli indagati, che soffre di iperattività, ed è anche lui a suonare al campanello delle persone offese”.
È un passaggio dell’ordinanza del Gip di Messina, Maria Militello, che ha disposto la misura cautelare dell’allontanamento da casa dei genitori di un tredicenne con disabilità psichica e l’applicazione del braccialetto elettronico.
Le molestie vanno avanti dal 2014 e più volte nel corso degli anni sia i querelanti che i querelati hanno chiesto l’intervento delle forze dell’ordine. La vicenda è stata raccontata ieri dall’attrice Maria Grazia Cucinotta, che aveva conosciuto la coppia per essersi in passato, attraverso la sua associazione, occupata del bambino che aveva subito atti di bullismo.
Lunedì è fissata l’udienza davanti al Tribunale della libertà che dovrà decidere sul ricorso nei confronti del provvedimento cautelare, presentato dai legali dei due indagati per stalking.
La procura aveva chiesto l’arresto per la coppia, ma il giudice ha ritenuto che “la mancanza di atti violenti nei confronti delle persone offese” rendeva “non necessaria, allo stato, una misura restrittiva della libertà personale, anche perché gli indagati, a causa della patologia del figlio, devono occuparsi dello stesso“.
Una patologia, l’ADHD, osserva il Gip, “che non giustifica le altre condotte persecutorie sicuramente attribuibili agli indagati: dai pedinamenti agli insulti, dagli impedimenti all’ingresso nel box alle ripetute telefonate all’utenza fissa e mobile”. E aggiunge che “anche la reciprocità di condotte moleste non esclude la sussistenza del reato”.
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