“La precisione del Comune di Palermo quando deve multare”. Inizia così il resoconto del consigliere pentastellato Igor Gelarda. “Oggi durante il Consiglio comunale – racconta – mentre si parlava ancora di Ztl ed eravamo in diretta streaming, mi sono arrivati messaggi, con tanto di foto, di due cittadini multati uno per 4 ed uno per 7 secondi nel ritardo di uscita dalla zona ZTL“.
“La tolleranza è prevista ovunque. Addirittura – prosegue – dagli autovelox nella misura del 5% quanto dai tutor in autostrada che controllano la velocità degli automobilisti, dalla quale può dipendere anche la vita. Pure nelle strisce blu del parcheggio, altro inaccettabile balzello, sono previsti 15 minuti di tolleranza. Ma dal Comune di Palermo tolleranza no“.
“Vorrei vedere l’Amministrazione comunale di Palermo, così precisa e puntuale come lo è nell’elevare sanzioni per pochi secondi di ritardo, anche quando deve assistere o aiutare i propri cittadini, o pulire le proprie strade o far funzionare lo sportello delle attività produttive. Veloce e puntuale nel chiedere, distratto e lento nel dare. Per questo in aula ho chiesto che venga inserito un periodo di tolleranza come modifica all’attuale disciplinare. E poi è assolutamente necessario mettere i pannelli luminosi e informativi ad ogni varco di accesso della ZTL, così la gente si ricorda che esiste la ZTL e sa se è già attiva o ancora no. O quanto ci vuole per essere attivata o disattivata”.
E intanti, dopo il primo round di ieri, in cui in Consiglio è scoppiata la bagarre in aula contro l’assessora al Traffico Jolanda Riolo, sul caso “multe Ztl pure ai disabili”, oggi la consigliera Udc Sabrina Figuccia, che aveva denunciato il caso, rincara la dose: “Sono molto contenta della disponibilità dell’assessore che ha dichiarato la volontà di effettuare le variazioni del disciplinare che permetteranno di tutelare i disabili, esonerandoli dalle verifiche periodiche, ma anche del buonsenso mostrato dal comandante della Polizia Municipale che valuterà con i propri uffici tutti gli eventuali annullamenti in autotutela.
La mia battaglia per la dignità e per il rispetto dei più deboli è risultata vincente. Questa piccola vittoria a tutela delle fasce più deboli della nostra città non può però essere sufficiente. Ciò che mi preoccupa infatti – prosegue – oltre alla sorte dei tanti cittadini che per colpa dell’Amministrazione sono stati ingiustamente sanzionati adesso è stabilire le responsabilità. Mi chiedo infatti chi pagherà ad esempio i costi di notifica e tutte le spese in caso di annullamento? Il Comune si troverà di fronte ad in rischio di danno erariale? Per una volta – conclude Figuccia – vorrei che a pagarne le spese non siano sempre i più deboli.”