Giuseppe Messina è stato riconfermato alla guida dell’Ugl (Unione generale del lavoro) in Sicilia. La sua elezione è arrivata al termine del III congresso regionale del sindacato, il cui tema trattato èstato “La dignità è la forza del lavoro – ricostruiamo INsieme il nostro futuro”.
I lavori si sono tenuti, a Palermo, alla presenza di numerosi delegati provenienti da tutta la regione. Tra le autorità presenti al congresso, il vice presidente della Regione Siciliana, Gaetano Armao, il deputato regionale dell’Udc Vincenzo Figuccia, il deputato regionale del Movimento 5 Stelle, Sergio Tancredi, il presidente del Comitato consultivo Inail di Palermo, Michelangelo Ingrassia, il segretario regionale della Lega, Alessandro Pagano, il coordinatore regionale della Fabi, Carmelo Raffa.
Presenti i vertici dell’Ugl, con i segretari confederali Claudio Durigon e Giovanni Condorelli. Per Messina, così come dichiarato ai congressisti nel corso della sua relazione programmatica all’insegna dell’hashtag prescelto, #laforzadellavoro, “l’Ugl non farà sconti a nessuno, non siamo secondi a nessuno e non cerchiamo privilegi o corsie preferenziali ma con fermezza rivendichiamo il nostro ruolo per contribuire attivamente con le nostre idee, con le nostre proposte e con l’energia e la professionalità della nostra straordinaria classe dirigente nelle scelte della politica, apportando i contributi necessari al processo decisionale dell’esecutivo regionale”.
“Quella che ci aspetta è una nuova stagione di riforme – ha spiegato – come la sanità, trasporti, rifiuti e acqua, burocrazia, infrastrutture, precariato storico, Camere di Commercio, forestali, formazione professionale. Senza dimenticare la riforma delle province, del servizio di riscossione dei tributi, dell’Istituto Regionale Vini ed Oli, dell’Ente Sviluppo Agricolo, del sistema delle dighe, dei Consorzi di bonifica, del triangolo industriale di Augusta, Priolo Gargallo e Melilli. Tutti argomenti che non possono prescindere dalla drammatica crisi occupazionale che la Sicilia ed i siciliani stanno vivendo, senza perdere di vista il risanamento dei conti della Regione siciliana,rivedendo il rapporto con lo Stato centrale in tema di finanza”.