“Pur comprendendo la preoccupante fibrillazione pre-elettorale dei deputati 5 stelle all’Ars, unitamente alla loro invincibile tendenza a strumentalizzare e polemizzare senza plausibili ragioni, desidero personalmente tranquillizzarli sulla continuità dell’azione di governo presso l’assessorato di cui ho la responsabilità”.
Così Roberto Lagalla, assessore all’Istruzione e alla Formazione professionale, replica alle accuse avanzate dai deputati del Movimento 5 stelle all’Ars.
“Ogni illazione – continua – su eventuali abusi o possibili condotte illecite a spese dei siciliani imputate alla mia persona è assolutamente priva di ogni fondamento. Nel merito, li invito a documentare e denunciare fatti specifici, riservandomi ogni azione a mia tutela nel caso in cui le loro accuse si dimostrassero, come è già certo, infondate. Il rispetto nei confronti dei cittadini si misura soprattutto nella capacità dei rappresentanti politici di dire la verità senza ricorrere, in mancanza di idee, alla calunnia e a gratuiti e strumentali attacchi personali”.
La risposta di Lagalla è in riferimento alla presa di posizione dei deputati del Movimento 5 stelle all’Ars, che con una nota diffusa anche agli organi d’informazione, hanno chiesto una presa di posizione di Musumeci sulla questione relativa agli assessori candidati.
“L’altro giorno il grido di dolore dei disabili – avevano scritto i pentastellati – che lamentavano le difficoltà a contattare l’assessore Ippolito, ora quello di settemila precari senza stipendio per una controversia tra Regione ed Inps. È inaccettabile: se questi assessori sono in cerca di poltrone più comode, e ci riferiamo anche a Sgarbi e a Lagalla, si mettano da parte, i siciliani non possono aspettare che facciano i propri comodi sulla pelle dei cittadini, mentre l’isola affonda. Queste persone vanno in giro pagate con i soldi pubblici, ma invece di risolvere i problemi dei siciliani e della nostra terra fanno campagna elettorale.Tutto questo a bordo di auto blu pagate dai cittadini”.
Oggi la risposta polemica di Lagalla, rispetto a quelle che bolla come accuse strumentali.