L’insediamento, quasi in incognito, del nuovo assessore ai Rifiuti della Regione, Alberto Pierobon, proprio a margine del voto di domenica 4 marzo, restituisce all’Udc un componente di giunta e sgrava Musumeci, nel frattempo divenuto commissario per l’emergenza idrica e per quella dei rifiuti, di ulteriori pesanti incombenze. Dopo le dimissioni di Vincenzo Figuccia, datate 27 dicembre, viale Campania, sede del dipartimento Acqua e Rifiuti ha un nuovo titolare.
Ieri l’assessore si è recato nella Sicilia orientale, in particolare a Catania. Un primo viaggio nei territori della Sicilia, per andare, in tempi brevi, oltre la presa d’atto della complessa situazione trovata in materia di raccolta e smaltimento dei rifiuti in Sicilia. Per lui adesso si apre la fase operativa con l’ausilio delle misure di cui dispone anche il commissario straordinario per l’emergenza rifiuti Musumeci, il cui soggetto attuatore, braccio operativo, è lo stesso dipartimento regionale.
Intanto una nuova ordinanza ha visto la luce nell’ultimo giorno di febbraio.
La Regione torna a chiedere una serie di informazioni, propedeutiche, spiegano dal Dipartimento di Viale Campania a misure (e potenziali sanzioni) da intraprendere in tempi brevissimi, a partire dal gettito della Tari (tassa sui rifiuti), ma anche, quali contributi gli enti locali abbiano ricevuto dal Conai (Consorzio nazionale imballaggi) e quanto abbiano fatturato in dettaglio.
In altre parole molti dei Comuni, anche in regola con l’obbligo della raccolta differenziata, non provvedono a espletare la fase di fatturazione raccordandosi con il Consorzio per farsi liquidare quanto dovuto. Una negligenza, un atteggiamento indolente o un livello di responsabilità da verificare, si chiedono alla Regione.
Infine, vanno avanti gli studi che si stanno occupando della valutazione della qualità delle acque costiere in funzione della stagionalità dei flussi turistici. L’incremento dei turisti nella stagione estiva è infatti spesso associato ad un aumento dei nutrienti di natura antropica che vengono sversati in mare sia a causa di scarichi abusivi che di impianti di depurazione in molti casi sottodimensionati. I risultati, attesi nelle prossime settimane, forniranno utili indicazioni ed elementi di studio importanti per affrontare nuove soluzioni.
Il cambio di passo invocato dalla Regione non potrà, come tutti oggi ripetono, sostanziarsi nell’aumento della soglia della raccolta differenziata.
Basterà attendere la rilevazione del prossimo trimestre per vedere in che termini il dato potrà essere stato rilevante