A meno di 24 ore dalla chiusura dei seggi arrivano le prime dichiarazioni di alcuni esponenti del Pd siciliano che annunciano una resa dei conti nei confronti di chi in questi anni ha avuto in mano le redini del partito. Stamattina era stato l’ex presidente della Regione, Rosario Crocetta, a scagliarsi contro Matteo Renzi e Davide Faraone.
Per Daniele Vella, componente della direzione regionale del Pd “la debacle subita dal Pd a livello nazionale e soprattutto in Sicilia è solamente la cronaca di una morte annunciata frutto della gestione personalistica di Renzi e dei suoi luogotenenti nell’Isola. La presunzione dei leader renziani e la mortificazione dei territori hanno portato il Pd a percentuali imbarazzanti”.
Vella individua in modo chiaro le cause della sconfitta e traccia il percorso da intraprendere: “occorre aprire immediatamente una fase di ricostruzione della partecipazione e del coinvolgimento dei cittadini. E’ questo lo spirito necessario affinché il Pd ritorni ad essere un partito progressista, democratico e plurale”.
Sulla stessa scia Rosario Arcoleo, presidente della commissione Affari Generali del Comune di Palermo. “Vogliono fare una squadra di soli stranieri in campo – spiega – che non scommette più sul proprio vivaio e quindi sul proprio futuro. Il PD è nato per diventare una grande forza della sinistra riformista che crede nella partecipazione dal basso, attraverso lo strumento delle primarie”.
“In queste ultime settimane invece – continua Arcoleo – stiamo assistendo al tramonto definitivo di quel modello di partecipazione e di valori che per anni ha acceso le speranze di milioni di elettori, ormai sempre più estranei in casa propria. La falsa retorica sul ‘partito aperto’ utilizzata da Faraone e i suoi serve solo a mascherare una campagna acquisti di personale politico che viene in larga parte dal centrodestra”.
“Pio La Torre, Piersanti Mattarella, Placido Rizzotto – conclude – sono queste le storie che incarnano i valori del PD. Al contrario c’è chi sta lavorando alla distruzione di questo immenso patrimonio”.