Dall’era dei lenzuoli e delle catene umane per le strade di Palermo al desolante sit-in di sostegno al pm Nino Di Matteo, oggetto di alcune dichiarazioni provocatorie di Vittorio Sgarbi a lui indirizzate, “Chi ha parlato – si chiede Marcello Susinno consigliere comunale di Sinistra comune – dell’intimidazione al magistrato Nicola Aiello che a luglio dello scorso anno trovò tracciata nella porta del suo ufficio una croce o della vicenda che ha visto coinvolto il magistrato Egidio La Neve, legato al letto, immobilizzato e minacciato con un coltello nella propria abitazione per una rapina”.
“Non possiamo tacere e ci facciamo portavoce del disagio umano e sociale degli abitanti del nostro centro storico”, così dichiararono – continua Susinno – pubblicamente sette parroci palermitani prendendo carta e penna per contestare l’istituzione della ZTL voluta dall’allora assessore alla mobilità Giusto Catania.
Oggi forse è la veglia per il taglio di un ficus che rende di più sotto il profilo mediatico, scatenando tutti i social, dice Susinno
“Dinanzi a certe prese di posizione di autorevoli esponenti della Chiesa o della cosiddetta società civile; dinanzi a iniziative di cittadini quasi gridate su vari argomenti d’interesse comune viene da domandarsi quante parole sono state spese da chi si è fatto carico del disagio umano e sociale o da chi ha acceso le candele al foro italico nei confronti di vicende che a vario titolo hanno coinvolto i magistrati Di Matteo, Aiello e La Neve?
Occorre – conclude Susinno – richiamare l’attenzione non soltanto su temi, seppure nobilissimi, suggeriti dal clamore mediatico o da sensibilità ferite, ma anche su quanto resta pericolosamente silente, come le minacce mafiose a chi combatte quotidianamente per l’affermazione della legalità, e lontano dalle esigenze di comunicazione legate spesso al già accaduto, al quando ormai è troppo tardi”.