Sembra destinato a non concludersi mai lo scontro tra Comune di Taormina e Impregilo in atto ormai da oltre 20 anni. La causa arrivata alla sentenza della Corte d’Appello di Messina che nelle scorse settimane ha condannato il Comune di Taormina al pagamento di 15 milioni di euro, e che di fatto ha gelato la casa municipale che contava invece sulla conferma di una precedente sentenza del 2010 della Corte di Cassazione (che aveva allora stoppato le richieste dell’impresa milanese), è la punta dell’iceberg di un groviglio ancora inestricabile di giudizi pendenti tra le parti anche su altri fronti.
Al momento, stando a quanto comunicato dal Comune di Taormina al Ministero dell’Interno e alla sezione regionale della Corte dei Conti nel piano di riequilibrio finanziario che attende, rispettivamente da Roma e da Palermo, il relativo nulla osta, sono ben 7 i procedimenti aperti tra Comune di Taormina e Impregilo per la questione irrisolta dei lavori che portarono in passato alla realizzazione del sistema di parcheggi e viabilità a Taormina (Lumbi, Porta Catania e relativi tunnel-gallerie).
Alcune di queste cause sono ancora pendenti da quando ancora era in attività il Tribunale di Taormina, che aveva sede a Trappitello in Via Francavilla e che risulta chiuso dal 2013 (con le cause trasferite poi a Messina). E’ in atto al Tribunale di Messina (ex Tribunale di Taormina), un’opposizione del Comune al decreto ingiuntivo da 23 milioni a suo tempo avanzato da Impregilo. Alla Corte di Appello di Messina il Comune ha proposto appello alla sentenza/ordinanza del Got sull’esecutività del decreto ingiuntivo sempre dell’impresa milanese. Ed in Corte di Appello la casa municipale ha chiesto la riassunzione dei giudizi in atto.
Un altro fronte è aperto presso il Tribunale di Palermo – sezione Imprese (Collaudo), dove il giudizio al momento è stato interrotto dal presidente della Sezione Imprese di Palermo “a causa – cosi ha comunicato il Comune al Ministero – della mancanza di magistrati“. In questo caso si tratta del collaudo finale dei parcheggi, stando al quale Taormina ha avanzato richiesta di circa 40 milioni di risarcimento danni nei confronti di Impregilo, lamentando una serie di presunte inadempienze nei lavori che riguardarono la realizzazione dei parcheggi. Ed ancora: al Tribunale Amministrativo Regionale di Catania il Comune di Taormina c’è un ricorso per “l’annullamento delle variazioni ai conteggi revisionali rielaborati dalla Commissione di collaudo”.
Inoltre, al Tribunale di Messina, sezione Esecuzione Immobiliare (procedimento esecutivo) un ulteriore giudizio risulta pendente e si tratta dell’azione con cui la Imprepar -Impregilo agisce in via esecutiva contro il Comune di Taormina, in virtù del provvedimento del Giudice Onorario del Tribunale di Messina (ex sezione distaccata di Taormina) con cui il decreto ingiuntivo da 23 milioni il 12 dicembre 2012 è stato dichiarato definitivamente esecutivo ai sensi dell’articolo 647 del codice di procedura civile. Il Giudice nell’udienza del 14 marzo 2014 ha disposto la sospensione dell’esecuzione (il titolo esecutivo in forza del quale si agiva era stato sospeso). Anche qui, insomma, la battaglia legale riguarda sempre i 23 milioni di euro pretesi da Impregilo. E adesso il Comune sta preparando, con i suoi legali, un ricorso in Cassazione per opporsi proprio alla recente sentenza della Corte d’Appello di Messina che riconosce ad Impregilo il titolo ad avere 15 milioni dal Comune.