MESSINA – Nell’anno in cui ricorre il quarantennale dalla sua morte, si è svolta ieri una giornata dedicata al giornalista ed attivista Peppino Impastato, grande icona della lotta alla mafia, ucciso il 9 Maggio 1978.
Al Palacultura si è tenuto un incontro-dibattito tra 800 studenti, delle scuole medie e superiori, con Giovanni Impastato, fratello di Peppino, alla presenza del sindaco Renato Accorinti e dell’assessore alla Pubblica istruzione, Federico Alagna.
Giovanni ha testimoniato l’impegno della lotta alla mafia di Peppino e spronato gli studenti a rendersi parte attiva per il cambiamento sociale, ricordando che non c’è bisogno di eroi ma di persone che facciano la loro parte nella società. Diverse le domande degli studenti che hanno affollato il Palacultura col desiderio di conoscere in modo più approfondito la figura di Peppino.
Al culmine della mattinata ci si è spostati al Municipio dove, alla presenza del Prefetto, del Questore, delle autorità e di molti studenti, si è svolta la cerimonia di intitolazione della Stanza del sindaco di Messina a Peppino Impastato.
Sulla targa in bronzo, raffigurante il volto in bassorilievo di Peppino, realizzato dall’artista messinese Gaetano Mammano, il sindaco Renato Accorinti ha voluto far incidere due delle più famose citazioni di Peppino: “La Mafia è una montagna di Merda” e “Se si insegnasse la bellezza alla gente, la si fornirebbe di un’arma contro la rassegnazione, la paura e l’omertà”.
“Un’altra tappa importante del nostro mandato amministrativo – afferma Accorinti – segnato in questi anni da tanti momenti simbolici – due tra tutti il conferimento della cittadinanza onoraria al magistrato Nino Di Matteo e la giornata di Libera, il 21 Marzo 2016 – momenti che sono espressione della direzione politica chiara e netta che abbiamo voluto dare al nostro mandato amministrativo: di rottura definitiva con le logiche clientelari, mafiose e massoniche e di strenua difesa della legalità e dei diritti“.
Peppino Impastato è una icona della lotta alla mafia: ha avuto il coraggio di ribellarsi all’omertà e combattere la Mafia dentro la sua stessa famiglia, in nome dei valori piú grandi della Giustizia e della Verità.
Due momenti importanti quelli di ieri. L’incontro con gli studenti, gli uomini e le donne cittadini di domani: perché la vera lotta alla mafia la fai con loro, tra i banchi di scuola, col cambio culturale. La scuola è laboratorio delle coscienze e dell’anima ed è chiamata a proporre modelli di impegno civile, ideali per i quali può valere la pena vivere.
Il secondo momento importante è stato quello della scopertura della targa. Una scelta fatta, quella della intitolazione della stanza del sindaco di Messina, “non solo per onorare una delle più grandi figure italiane dell’antimafia ma anche perché il nome di Peppino Impastato possa ogni giorno fare da sprone ed essere da monito a chiunque varchi quella soglia”.