Tensione sempre più alta sul ‘caso’ dei portaborse all’Assemblea siciliana, su cui ha acceso un faro la Corte dei Conti, tant’è che a Palazzo dei Normanni si sta valutando un emendamento alla legge di stabilità per mettere ordine sul reclutamento di esterni nei gruppi parlamentari, al momento sono 162.
Una mail anonima inviata due giorni fa alle redazioni, a firma di un fantomatico comitato di ‘stabilizzati’ (bacino di 80 persone al quale attingono i gruppi parlamentari a inizio legislatura), ha preso di mira il vice presidente dell’Ars, Giancarlo Cancelleri (M5s) perché ritenuto l’artefice di manovre contro questo gruppo di precari a vantaggio dei collaboratori cosiddetti D6, assunti dai deputati grazie a una norma di quattro anni fa scattata a inizio di questa legislatura.
La mail anonima, partita da un indirizzo su cui starebbe indagando la polizia postale, è stata sconfessata da quattro “stabilizzati” che a propria firma, con una nota, hanno chiarito che “non esiste alcun organo formale o informale autorizzato a parlare a nome dei dipendenti dei gruppi, né tantomeno a diffondere comunicati che appaiono finalizzati solo a gettare discredito sulla categoria” degli stabilizzati.
A portare alla ribalta la mail anonima è il presidente dell’Ars, Gianfranco Miccichè, che “intervenendo sul presunto falso comunicato stampa di un sedicente gruppo di stabilizzati ha manifestato solidarietà al leader del M5S“, sostenendo, “pur avendo idee politiche diverse, che in democrazia ognuno deve essere libero di manifestare le proprie opinioni senza con ciò essere additato come nemico. Mi rasserena – dice Miccichè – il comunicato dei 4 dipendenti stabilizzati dell’Ars che prendono le distanze dalla nota diramata due giorni fa da un falso comitato di stabilizzati, che aveva come bersaglio il vicepresidente Cancelleri, che ha tutto il diritto di esprimere le proprie idee senza che ciò sia oggetto di aggressioni da parte di nessuno”.