“Messina deve ripartire da alcune priorità ineludibili e una di queste è la sistemazione della rete idrica“. Lo afferma il candidato a sindaco del centrodestra Dino Bramanti, che indica nell’atavica problematica della crisi idrica il punto di partenza della sua azione amministrative se il 10 giugno (o nell’eventuale ballottaggio del 24 giugno) riuscirà a prevalere nella contesa elettorale che lo vedrà opposto a Renato Accorinti, Cateno De Luca, Gaetano Sciacca, Antonio Saitta, Pippo Trischitta e Santi Daniele Zuccarello ed Emilia Barrile.
“Qualche ora fa ho visitato il villaggio di Camaro superiore, zona che mi sta particolarmente a cuore. Ho parlato con gli abitanti, i commercianti della zona e ho anche incontrato alcuni operatori dell’Amam, che stavano riparando una perdita di acqua, con i quali ho discusso della situazione della rete idrica cittadina che necessita di un totale ammodernamento. Reputo fondamentale il ruolo delle circoscrizioni per un continuo confronto con i cittadini e per evidenziare le problematiche dei villaggi“.
“E’ certamente necessario un totale risanamento e ammodernamento della rete idrica cittadina e, una delle prime attività da porre in essere, è sicuramente quella di reperire i finanziamenti previsti nel Masterplan, attuando un’attività progettuale seria e concreta che possa mettere in moto il meccanismo per ricevere queste risorse economiche così importanti che ci spettano e che, anzi, non ci possiamo permettere di perdere”, ha aggiunto Bramanti.
Bramanti dà priorità all’emergenza acqua, così come ha fatto Cateno De Luca, che a sua volta ha parlato di “relazioni che attestano l’esistenza di 2 mila litri di acqua al secondo in un raggio di 15-20 km dalla città“, contestando il ricorso che sinora viene compiuto alla condotta di Fiumefreddo.
Punti programmatici che si incrociano, convergenze sostanziali di intenti tra i due candidati a sindaco che in linea teorica e pratica saranno rivali alle elezioni amministrative del 10 giugno ma che, a sorpresa, hanno deciso di dare sabato mattina un annuncio congiunto di cui ancora non si conosce il contenuto. Sale la curiosità a tal proposito ma anche Bramanti, come De Luca, sin qui non ha voluto dare anticipazioni dello scenario politico che si prospetta. All’orizzonte ci sarebbe un “patto di non belligeranza“, come in molti lo hanno già definito, tra il candidato del centrodestra e il deputato che anche lui è di estrazione politica di centrodestra, con un’eventuale intesa per il ballottaggio se uno di loro non dovesse farcela a raggiungere il secondo turno.