“La Sis, in un incontro con i sindacati, che si è svolto oggi nella sede aziendale di via Filippo Parlatore, ha confermato l’intenzione di licenziare tutti i 261 lavoratori in seguito all’avvio della procedura di recesso dal contratto con Rfi, che avrebbe come conseguenza la chiusura del cantiere del passante ferroviario di Palermo“.
Lo rendono noto in sindacati. “Abbiamo ribadito che i licenziamenti per noi sono inaccettabili, perchè il lavoro c’è e le opere devono continuare per consegnare il passante ferroviario alla città”, dicono i segretari di Feneal-Uil, Filca-Cisl e Fillea-Cgil Palermo, Ignazio Baudo, Paolo D’Anca e Francesco Piastra.
“Faremo una richiesta di incontro all’assessorato regionale alle Infrastrutture e alla Prefettura di Palermo. Ci sono trenta giorni di tempo per discutere e trovare una soluzione“.
Il braccio di ferro tra l’impresa italo-spagnola e le Ferrovie dunque prosegue. Sul tavolo della trattativa le varianti e gli extra costi (per oltre 100 milioni di euro) sostenuti dalla Sis per quest’appalto. L’impresa ha dichiarato infatti che su questa commessa è in perdita non solo per i vari imprevisti (il tappo di vicolo Bernava su tutti) ma anche e soprattutto per l’aumento generale dei prezzi dal 2008 a oggi. Il prezzario dell’appalto infatti risale a 10 anni fa. L’opera ha accumulato notevoli ritardi e oggi ha una percentuale di completamento dell’85%.
Sulla questione degli extra costi, si dovrebbe pronunciare a breve il Tribunale di Roma, presso cui Sis un anno fa aveva chiesto un ATP (Accertamento tecnico preventivo).
Di certo il Comune di Palermo non starà a guardare. Solo pochi giorni fa, il sindaco Leoluca Orlando tuonava così contro Rfi, che – a suo dire – “continua ad arrecare danni e disagi gravissimi a tutta la città: dal continuo rinvio della riattivazione del collegamento con l’aeroporto, alla soluzione dell’errore progettuale di vicolo Bernava, alla lentezza con cui i cantieri proseguono lavori particolarmente invasivi in punti chiave della vivibilità e viabilità cittadina”.
La replica di Rfi (Rete Ferroviaria Italiana) alla Sis è arrivata a stretto giro: «Siamo sorpresi delle notizie diffuse dalla Sis. Non è cambiato nulla rispetto all’ultima volta. Non capiamo perché, con un tavolo ancora aperto, con la discussione in atto, loro se ne escono così. Le trattative proseguiranno nei prossimi giorni. Su una cosa non transigiamo: intanto si riapra la linea con l’aeroporto come dagli accordi. Se non li rispetteranno agiremo di conseguenza».
In pratica se SIS manterrà fede agli impegni contrattuali, il termine dei lavori potrà avere come traguardo il 2020. «In caso di recesso, eventualità che RFI è impegnata a scongiurare, il completamento dell’opera potrebbe subire uno slittamento di almeno un altro anno».