La casa e lo studio legale del noto penalista catanese Antonio Fiumefreddo, ex amministratore di Riscossione Sicilia, sarebbero state oggetto di una perquisizione, ieri pomeriggio, da parte degli uomini della squadra mobile di Caltanissetta. A darne notizia oggi è Livesicilia Catania, che precisa “Fiumefreddo non è indagato“.
“Il nominativo di Fiumefreddo – scrive il giornale online – risulta nell’elenco delle persone registrate da Montante, che assisteva legalmente”.
Nella stanza segreta di Montante (QUI IL VIDEO) «il 28 febbraio, ha segnato, nel suo database delle registrazioni, “ore 17 app. Fiumefreddo con Ivan Lo Bello, Bianco Enzo (Audio 2.50)”. Il 13 giugno un altro appuntamento, o”re 14.30 Fiumefreddo e Lo Bello (Aud)”. Il 30 agosto 2015, Montante segna “ore 20.30 app. Fiumefreddo aereo rosso CT (Aud)”. Montante annota anche un incontro con il vice di Confindustria siciliana, Catanzaro, “ore 18 Fiumefreddo + Catanzaro (aud) studio Catania».
Il 14 gennaio del 2015 Montante annota gli estremi di una querela presentata contro Nicolò Marino, assistito dal legale catanese. “Io e Lo Bello – scrive il leader degli industriali – tramite Avv. Fiumefreddo presentiamo denuncia querela contro Nicolò Marino e l’Avv. Maria Grazia Biondi, il 16 marzo 2015 facciamo richiesta di sapere a chi è stato assegnato il fascicolo…”.
“In mano agli inquirenti – prosegue Condorelli – ci sono le dichiarazioni di Nicolò Marino, al momento top secret.”
“Agli atti – scrive Live – ci sono le intercettazioni di Catanzaro e Montante, il primo, riferendosi a Fiumefreddo, spiega che gli avrebbe fatto avere il numero di targa della “Ferrari” di Marino, “mi dissi – dice il leader di Confindustria intercettato – ca ma va a fari aviri u numero di targa da machina di Marino…a ferrari…sì…sì…sì”.
La nota di Fiumefreddo su Facebook:
«Confermo la notizia data correttamente da Livesicilia. Ieri pomeriggio è stata effettuata una perquisizione del mio studio professionale e della mia residenza. L’attività è stata coordinata da un magistrato della Procura distrettuale della Repubblica di Caltanissetta e alla presenza di un delegato dell’Ordine degli avvocati. Le operazioni si inquadrano nell’ambito dell’indagine condotta dall’Ufficio nisseno e sono state effettuate con esemplare professionalità dagli uomini della Squadra Mobile di Caltanissetta. Chiarisco che non sono indagato. Ho messo a disposizione degli inquirenti tutto ciò che potrà essere utile all’accertamento dei fatti oggetto dell’indagine. Si tratta di attività dovute quando occorre accertare determinati fatti ed è doveroso offrire ogni contributo utile alla ricostruzione della verità».