Continua lo stato di agitazione del lavoratori Ksm in servizio presso l’aeroporto Punta Raisi di Palermo “Falcone e Borsellino”. Stavolta saranno gli iscritti alla Filcams Cgil a riunirsi in assemblea sindacale, martedì 22 maggio dalle 5 alle 7, per discutere dei tagli subiti in busta paga e delle azioni da intraprendere. Venerdì scorso erano stati quelli aderenti all’Ugl a sospendere l’attività lavorativa, sempre per lo stesso motivo. Un’iniziativa comunicata per tempo all’azienda che tuttavia ha determinato rallentamenti ai varchi di sicurezza e che potrebbero ripetersi proprio domani.
Il nodo della questione riguarda alcune indennità che Ksm ha sempre riconosciuto ai lavoratori aeroportuali, in virtù di una serie di accordi raggiunti con i sindacati, e che adesso non ha più intenzione di riconoscere. Con una lettera inviata alcuni giorni fa, infatti, l’azienda comunicava alle organizzazioni sindacali la sua volontà di voler disdettare tutti i protocolli siglati nel tempo. I più colpiti da questa decisione, secondo la Filcams, sarebbero gli addetti alla vigenza del sito aeroportuale perchè perderebbero una serie di retribuzioni legate proprio al riconoscimento della tipologia del servizio.
“A meno di un anno dall’ultima procedura di mobilità, conclusasi senza accordo sindacale e che ha coinvolto 250 dipendenti su tutto il territorio regionale, la KSM comunica la disdetta di tutti gli accordi sindacali territoriali. Un atto intollerabile che va a pregiudicare la già difficile situazione reddituale delle lavoratrici e dei lavoratori KSM”, afferma Monja Caiolo, segretario generale Filcams Cgil Palermo. “Per tale ragione – aggiunge – considerato che la maggior parte degli accordi in essere riguarda proprio le guardie giurate in forza presso l’aeroporto, abbiamo proceduto, lo scorso 15 maggio con la convocazione dell’assemblea degli stessi. Nei prossimi giorni, procederemo con l’assemblea delle lavoratrici e dei lavoratori impegnati negli altri appalti. Non escludiamo, peraltro, la realizzazione, a breve, di azioni di mobilitazione e di quanto necessario a difesa dei diritti dei lavoratori”.