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La presentazione

A 41 anni dalla scomparsa di Lia Pipitone, due progetti a Palermo per il riscatto delle donne vittime di violenza CLICCA PER IL VIDEO

lunedì 23 Settembre 2024
Uno spazio di rinascita, libertà e riscatto. Il Centro Antiviolenza Lia Pipitone di Palermo ha presentato due nuovi progetti volti a promuovere l’autonomia economica e la crescita personale delle donne, in particolare quelle vittime di violenza. I progetti sono “Empowerment Lab” e la rete d’imprese “RI.Nasci” (Noi Autonome Sicure Coraggiose Indipendenti), che mirano a contrastare l’isolamento sociale e favorire l’indipendenza, personale ed economica, delle donne.

L’“Empowerment Lab” si sviluppa attorno all’“Atelier sociale Le Coffe di Lia”, dove vengono offerti laboratori che riscoprono arti tradizionali come il ricamo a mano, la pittura ad acquerello e la ceramica. Questi laboratori non sono solo creativi ma anche professionalizzanti, permettendo alle partecipanti di realizzare oggetti che rappresentano il loro percorso personale di emancipazione. L’obiettivo è aiutare le donne a riscoprire il proprio potenziale e a costruire una nuova identità, passando da “ciò che sono a ciò che vogliono diventare”.

Il nome dell’atelier, “Le Coffe di Lia”, trae ispirazione dalla coffa, un contenitore tradizionale siciliano usato dai contadini, che nel tempo è diventato un accessorio decorato e di valore. Le donne coinvolte nel progetto vengono simbolicamente rappresentate come “Coffe”, in continua trasformazione, simbolo di bellezza e cambiamento. Attraverso il loro lavoro creativo, acquisiscono autonomia e indipendenza, e trovano uno spazio in cui sentirsi riconosciute e valorizzate, contribuendo anche a riscrivere la propria storia. Parallelamente, la rete d’imprese “RI.Nasci” si propone di offrire un supporto concreto per aiutare le donne a uscire dalle dinamiche di violenza, soprattutto attraverso il raggiungimento dell’indipendenza economica. La collaborazione tra soggetti pubblici e privati mira a creare opportunità lavorative e progetti di vita per donne che vogliono liberarsi da relazioni abusanti, superando la dipendenza economica dai partner.

Il Centro Antiviolenza Lia Pipitone, attivo da oltre dieci anni, vuole con questi progetti non solo offrire un sostegno pratico, ma anche promuovere il benessere delle donne attraverso la creatività. L’atelier sociale rappresenta un luogo educativo che combatte la violenza risvegliando emozioni positive legate alla bellezza e alla creazione artistica. Il progetto ha già ottenuto il supporto di diverse realtà imprenditoriali che hanno aderito alla rete “RI.Nasci”.

La presentazione dei progetti è avvenuta nel giorno dell’anniversario della morte di Lia Pipitone, alla presenza di autorità locali e rappresentanti di associazioni e imprese del territorio, tra cui Edy Tamajo, assessore regionale alle Attività Produttive, Antonello Cracolici, presidente della Commissione regionale antimafia, Rosi Pennino, assessore comunale alle Politiche Sociali, la vicepresidente Confcommercio Palermo Margherita Tomasello e Marcello Longo, presidente dell’Ottava Circoscrizione.

“Il fatto che si svolgano attività all’interno di un centro vuol dire togliere dalla strada determinate persone dai mali e dai vizi di questo secolo, uno di questi mali è la violenza sulle donne. Bisogna lavorare per renderle autonome, per renderle libere, libere dal bisogno” dichiara l’assessore Tamajo “Lo scorso anno, grazie alla collaborazione con l’assessorato comunale alle Politiche sociali, siamo riusciti a integrare cinque ragazze vittime di mafia in percorsi lavorativi, un successo che ci incoraggia a fare ancora di più. Anche quest’anno non mancherà il sostegno delle istituzioni. Come assessorato abbiamo svolto un’attività d’intercessione tra le associazioni e le aziende siciliane, che hanno ben risposto, dando la loro disponibilità su temi occupazionali così importanti”.

Un progetto, quindi, per creare opportunità, ma anche per costruire una comunità e preziosi momenti di aggregazione: “Empowerment Labafferma Adriana Argentoè uno spazio dove le donne che stanno uscendo dai percorsi violenza e non solo possono trovare formazione, aggregazione, prevenzione da quello che è l’isolamento sociale. Parallelamente con la rete RI.Nasci verrà creata competenza e professionalità che sicuramente per le donne sono elementi necessari per arrivare ad un’autonomia e ad un’indipendenza economica che permette loro di affrancarsi una volta e per tutta, dalla violenza che subiscono dai propri maltrattati”.

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