Continua ad essere un tema molto caldo quello della situazione di Bellolampo. La discarica di fatto è chiusa da qualche mese, cosa che non era mai successa da decenni nel capoluogo siciliano, ovvero dagli anni ’70. I rifiuti continuano ad essere accatastati all’interno dell’impianto. Quindi Rap cerca da settimane di spostare in altre discariche siciliane l’immondizia.
Oggi pare che arrivino i primi segnali che fanno intravedere qualche responsabilità in merito a questa vicenda. L’Oikos ha ricordato che “il rinnovo da parte della Regione dell’Autorizzazione integrale ambientale (Aia) è giunto dopo un confronto anche con gli Enti territoriali” che, “direttamente o indirettamente”, sono stati “coinvolti” e “hanno potuto manifestare le loro posizioni formulando i loro rilievi nel più ampio e garantito contraddittorio”.
La società ha “ribadito che l’impianto di discarica è quotidianamente monitorato dai professionisti” e che su questo l’Oikos deve “rendere conto agli organi pubblici che assolvono alla tutela dell’ambiente e mi riferisco, in particolare, all’Arpa, l’Agenzia pubblica preposta alla protezione ambientale”.
Proprio la situazione tra Arpa e Comune che in questi giorni è stata al centro di un dibattito acceso tra le due istituzioni sembra essere più tranquilla. “Con Arpa Sicilia abbiamo chiarito i rilievi sulla proposta di ordinanza che dovrà firmare il sindaco Leoluca Orlando, che riguarda Bellolampo, e abbiamo concordato il percorso da intraprendere: nel pomeriggio nella sede del Dipartimento acqua e rifiuti ci sarà un nuovo incontro e mi auguro che la situazione si sblocchi definitivamente“. Lo dice Giuseppe Norata, amministratore unico di Rap, sull’emergenza che riguarda la massa di rifiuti portata nei piazzali di Bellolampo.
“Abbiamo richiesto alla Regione – spiega Norata – di avere assegnati più spazi negli impianti siciliani. Inoltre, oggi ho fatto partire una diffida a tutti gli impianti dell’isola individuati nei decreti, in ottemperanza a quanto previsto dalla Regione, affinché ricevano i rifiuti trattati a Palermo superando eventuali intoppi burocratici. L’obiettivo – prosegue – è ridurre la quantità di rifiuti da portare fuori dalla discarica di Bellolampo in modo da realizzare economie rimodellando la chiusura della sesta vasca”. Norata aggiunge che la Rap punta “all’ampliamento dell’impianto di compostaggio che proprio ieri ha raggiunto i limiti di quantità autorizzata dalla Regione. La quantità di rifiuti è stata lavorata in 9 mesi – evidenzia – abbiamo in sostanza anticipato la lavorazione di tre mesi e quindi avremo spazio per occuparci del compostaggio fino al 31 dicembre di altri rifiuti organici che in città per fortuna si producono in maniera differenziata. Ritengo che con il passaggio finale del pomeriggio si possa sbloccare questa situazione”.
Proprio Giuseppe Norata continua a gettare acqua sul fuoco in merito a questa emergenza che ad oggi ha dei tratti ancora oscuri. “Creare una emergenza rifiuti in città non serviva e non serve a nessuno, piuttosto abbiamo preferito gestirla in un luogo confinato come la discarica di Bellolampo, anche per agevolare la cittadinanza”. Dice sempre Norata, che spiega le ragioni che hanno portato ad ammassare una massiccia quantità di rifiuti nella discarica alle porte di Palermo. “E’ un percorso che abbiamo condiviso con la stessa amministrazione comunale. Oggi abbiamo circa 30 mila tonnellate di rifiuti tra piazzali e corridoi, trattati e non, la situazione è certamente complessa ma noi siamo fiduciosi e speriamo che tutto possa rientrare in tempi rapidi. Confidiamo nella collaborazione delle istituzioni e dei cittadini, moltissimi dei quali serviti dalla raccolta differenziata ‘porta a porta’ – sottolinea l’amministratore di Rap – si ostinano a non differenziare i rifiuti, contribuendo con questo comportamento ad accrescere il problema di Bellolampo”.
Su questo cerca di tranquillizzare i palermitani e le istituzioni affermando che: “L’impianto di trattamento meccanico biologico, cosiddetto Tmb a Bellolampo, è aperto e nella sua piena funzionalità. E’ stato fermato ieri per un paio d’ore a causa di un problema tecnico, che può succedere in qualsiasi macchinario; il problema è stato superato con l’intervento della squadra di manutenzione interna dell’impianto”.