La nostra passeggiata ci conduce a Lentini, splendida cittadina del siracusano, per raccontarvi un Collettivo di giovani creativi e impegnati, “Badia Lost and Found“, che ha deciso di far dialogare il passato e il presente del loro territorio, ricco di storia, cultura e tradizioni, di cui sono innamorati, per un futuro di successi a 360°. D’altronde, le idee e la passione sono il motore che muove questi giovani che, essendo concittadini del grande sofista Gorgia, padre della retorica, vista non come linguaggio artificioso, ma come arte del dire, hanno scelto per missione quella di comunicare il bello di cui è custode Lentini. Giorgio Franco e gli altri talentuosi compagni di avventura, che fanno parte di questa ri-generazione culturale e urbana, sono attenti, inoltre, alle istanze dei concittadini e ai rapporti della loro micro società con l’altro da sé, il particolare che si espande fino a diventare universale grazie ai loro progetti geniali e virtuosi. Prima di farvi conoscere meglio questo Collettivo, già immaginifico e significativo nel nome, qualche piccola pillola su Lentini.
Leontinoi o Leonzio, racchiusa tra la piana di Catania a sud e il territorio di Siracusa a nord, descritta da Aristotele come “città tanto abbondante e feconda di pascoli e bestiame” e il suo castello, da al-Idrisi, come “rocca forte ben munita”, è come se chiedendo una continuità con l’illustre passato, fosse stata ascoltata da questa comunità di creattivi che ha deciso di fare rete e organizzarsi per salvare l’intero quartiere di Badia e il Palazzo Beneventano, dimora nobiliare nel suo centro storico, residenza di una delle famiglie più ricche della Sicilia, i Beneventano della Corte da cui prende il nome, che restaurato in parte, poi abbandonato con i lavori lasciati a metà e, infine, preso di mira dai vandali, sembrava destinato a una storia senza lieto fine. Invece, oggi, i suoi due piani ospitano un “luogo del contemporaneo“: 8.200 mq di spazi per esposizioni temporanee e permanenti, un Centro Studi, laboratori didattici, un bookshop/caffetteria e molto altro con installazioni site-specific e l’allestimento di una sezione dedicata alla famiglia che vi abitò.
Badia Lost and Found
Uno degli slogan di Badia Lost and Found è “non possedere, ma amare e prendersi cura” e un altro, invece, “agitare il passato permette ai contemporanei di avvicinarsi a temi “estranei”, entrambi fondanti nell’abbattere i muri della dimenticanza e trasformare quartieri dimenticati in aree rifrequentate e convertite. Il nome nasce da una sorta di illuminazione in quanto indica il quartiere costruito intorno all’odierna chiesa della SS.Trinita’, in cui sorgeva il monastero delle Clarisse e l’annessa chiesa omonima, più nota come la chiesa dell’abbazia, dal latino tardo “abbatia” fino a diventare “chiesa d’a Bbadia“, mentre il “Lost and found“, persa e ritrovata, suggerisce il progetto che è quello di ridare vita, ri-animare luoghi ed edifici abbandonati e, ora, recuperati, tracciando nuovi itinerari di viaggio e creando nuovi spazi d’incontro e condivisione. La Badia, insomma, è una sorta di agognata riconquista.
Giorgio Franco, classe 1991, nonostante la sua giovanissima età, come operatore culturale, travel blogger e digital heritage curator e consulente per le attività e la comunicazione digitale del patrimonio culturale, conduce già da anni studi sul patrimonio storico-artistico e demo-etnoantropologico della Sicilia e dell’Italia meridionale. “Badia Lost & Found” nasce nel 2017 proprio con lo scopo di recuperare il quartiere da cui prende il nome, trasformare una “cattedrale nel deserto” in un “parco del contemporaneo” con un polo culturale che è una sorta di “quartier generale” . In poco tempo questo team talentuoso ed eterogeneo, perché formato da tante anime, ha raggiunto importanti traguardi: nel 2018 sono stati selezionati alla finalissima del Bando “Culturability”, tra i migliori 15 progetti d’Italia su 351 partecipanti; sempre nel 2018 si sono classificati 40° su 300 partecipanti al Bando “Creative Living Lab” del MiBAC; la loro Gestione del Patrimonio e di coesione sociale è seguito dallo stesso MiBAC e dalla Fondazione Fitzcarraldo; nel luglio 2019 hanno presentato una articolata proposta di Partenariato Speciale Pubblico Privato.
Un momento importante è stato, nel novembre 2019, il “Monuments men”, un “incontro e confronto”, tenutosi a Palazzo Beneventano, a cui hanno partecipato CityMap e tantissime altre realtà nazionali e siciliane che si occupano di gestione, valorizzazione e promozione dei beni culturali del nostro Paese. “Monuments Men” è stata una conferenza che ha avuto come centro del dibattito gli “uomini del Patrimonio Culturale” e la divulgazione dei risultati raggiunti da questa rete virtuosa fra realtà gemelle; a parlare sono stati i numeri: 30.000 visite, 800 laboratori didattici, 150 conferenze/seminari, 2 progetti di recupero/valorizzazione del bene in oggetto, 8 tesi di laurea sul modello di gestione dell’immobile. Alessandro Cecchi Paone, in qualità di ambasciatore del progetto, ha sposato questa causa che vuole far diventare Palazzo Beneventano luogo di confronto fra le eccellenze della Cultura, dell’Arte e del Turismo.
Around the Sun
Un nuovo progetto, nato ai tempi della Quarantena, è “Around the Sun”, un ritorno alla luce, alla normalità che, prima considerata ordinaria, adesso appare straordinaria: un uscire dalla tana e avventurarsi, di nuovo, nel mondo, passando dalla modalità off a quella on. A dare un importante contributo, che alimenti una Pinacoteca di Arte contemporanea, dal 21 giugno, giorno del Solstizio d’Estate, al 22 settembre, giorno dell’Equinozio d’autunno, saranno artisti provenienti da tutta Italia, che avranno un tema comune come fil rouge. Lentini, insomma, con “Badia Lost and Found”, fucina di ingegni e idee, ci riserva tante bellissime sorprese.
Chiudiamo con: “L’arte scuote dall’anima la polvere accumulata nella vita di tutti i giorni” di Pablo Picasso, che sembra vestire alla perfezione questo nostro racconto.